Ai microfoni della trasmissione radiofonica di Radio2 “Un giorno da Pecora”, il ministro della Salute Ferruccio Fazio sferra un duro colpo all’uso della cravatta negli ospedali.
Il ministro spiega che secondo alcuni studi inglesi, che lo hanno appurato scientificamente, la cravatta sarebbe una fonte di infezioni.
Pare che i medici che visitano le corsie degli ospedali, raccolgano con le loro cravatte virus e batteri, che vengono successivamente rilasciati nei reparti, arrecando ulteriori danni alla già compromessa salute dei pazienti.
In Inghilterra è già stato posto rimedio alla situazione, vietando negli ospedali l’accessorio maschile, ma Fazio afferma che per ora, non si intende seguire la linea rigida del paese anglosassone.
C’è da dire che oggi i dictat della moda maschile, non impongono la cravatta a tutti i costi come avveniva più di qualche decennio fa, e c’è anche chi non è d’accordo con quanto affermato dal ministro Fazio e dai ricercatori inglesi, un epidemiologo di San Diego, afferma infatti, che molti più batteri si trovano nelle mani dei medici e suggerisce di lavarle spesso.
Il ministro spiega che la cravatta è uno degli indumenti più sporchi tra quelli degli uomini, semplicemente perché si cambia spesso, anche una volta al giorno, ma non si lava quasi mai.
In Gran Bretagna è stata abolita negli ospedali dal 2006, grazie ad una direttiva della British Medical Association.
Non si può pretendere, che il problema dell’igiene negli ospedali venga risolto con la sola abolizione della cravatta, dal momento che secondo uno studio dell’Ospedale Spallanzani di Roma, ogni anno muoiono circa 5/7.000 persone a causa di infezioni ospedaliere.
Le radici del problema vanno sicuramente cercate altrove.
Giulia Di Trinca