Marea Nera, la Bp: “Perdita fermata”

La British Petroleum ha annunciato, nella giornata di ieri, che la perdita nel golfo del Messico è stata finalmente arrestata. Dopo tre mesi di lavori, in cui il greggio ha devastato l’ambiente circostante raggiungendo le coste della Florida, la compagnia petrolifera sembra essere riuscita a fermare la tragedia. “Non sappiamo per quanto ma il dato è incoraggiante”, ha fatto sapere la Bp. Il conto pagato a livello ambientale è comunque salatissimo: in 13 settimane si sono riversati in mare dai 35 ai 60mila barili di petrolio al giorno.

Per la prima volta dal mese di aprile, la perdita si è arrestata. Ad annunciarlo la stessa Bp, responsabile della tragedia. Il nuovo tappo applicato sul fondale sembra aver ottenuto il risultato tanto sperato. Le valvole della nuova struttura di contenimento sono state tutte chiuse consentendo un completo arresto della fuoriuscita del greggio.

La notizia non è comunque delle più positive. La stessa Bp, infatti, non è in grado di sapere per quanto tempo riuscirà ad impedire che il petrolio riprenda a sgorgare. La compagnia petrolifera ha soltanto parlato di risultato “molto incoraggiante”, per quanto tardivamente raggiunto. In questi mesi, infatti, gli esperti hanno calcolato che si sarebbero riversati in mare una quantità di barili che varia dai 35 ai 60mila al giorno. Vale a dire dai 3 ai 5 milioni di barili in totale, che corrispondono dai 506 agli 868 milioni di litri.

Alla notizia della Bp, è scattata la reazione della Borsa di New York. I titoli della compagnia petrolifera britannica si sono infatti impennati salendo dal 7% a 38,92%.

Di Marcello Accanto