In estate c’ è il picco di varicella, malattia che ha la caratteristica di diffondersi con più rapidità quando fa caldo e che colpisce una persona al minuto. In effetti, i nuovi casi all’ anno sono pari a 500mila. Di questi, 20mila sono a rischio di complicanze gravi (infezioni batteriche, otiti, endocarditi, polmoniti, disturbi del sistema nervoso centrale) e le fasce più a rischio sono i bambini fino ai due anni e gli adolescenti che ne hanno più di 12.
Il problema è legato ai vaccini: il mondo medico è diviso circa l’immunizzazione per la varicella. Per alcuni è fondamentale, per altri, invece, sta ai genitori decidere se sottoporre il proprio bambino al vaccino. Il vaccino come cura per la varicella è raccomandato dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp), dalla Società italiana di pediatria (Sip) e dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti): “Nell’immaginario collettivo – spiega il presidente della Sip, Alberto Ugazio – la varicella è considerata una malattia banale. Ma nel 3-5% dei casi i bambini vanno incontro ad altre malattie infettive o a disturbi del sistema nervoso centrale (atassia cerebellare, encefalite). Ogni anno si registrano 1.000-1.500 ricoveri in ospedale, per lo più in fascia pediatrica, con un costo totale di 97 milioni di euro. E questa situazione è in gran parte prevenibile con il vaccino”. La raccomandazione arriva anche dall’ Organizzazione mondiale della sanità ed è stata confermata dall’European Working Group on Varicella (EuroVar) e recepita da Siti e Fimp.
Il presidente della Fimp, Giuseppe Mele, spiega che “L’intensità della malattia varia a seconda della durata del contagio e se si contrae il virus a scuola o all’asilo, passando quindi molto tempo con bambini già malati, sarà più violenta e il bambino potrà avere dalle 300 alle 400 bolle”. Mele sottolinea l’importanza del doppio richiamo del vaccino: “Una sola dose non è sufficiente ed espone al rischio di “breakthrough”, un ritorno più blando ma sempre dispendioso per famiglie e sistema sanitario”.
“Ogni anno – conclude Mele – di varicella muoiono una decina di persone, quasi sempre anziane. Se le famiglie vaccinassero i bambini i risparmi sarebbero enormi: la terapia a base di Aciclovir è infatti molto più cara del vaccino, e non dimentichiamo i rischi per la salute che questa malattia comporta quando si aggrava”.
Angela Liuzzi