Don Ciotti denuncia il “calcio mafioso”

Scottante dichiarazione del presidente di Libera, Don Ciotti, il quale denuncia il mantello mafioso che avvolgerebbe il mondo del calcio nostrano.

“Mi stupisco di chi si stupisce – ha affermato -. Da sempre le mafie hanno controllato sul territorio le squadre di calcio. E oggi più che mai gestiscono il calcio scommesse, condizionano le partite, usano lo sport per cementare legami della politica, riciclano soldi”.

Don Ciotti, che da anni è impegnato con i volontari della sua associazione nella lotta contro la mafia, prosegue con fermezza: “E’ necessario rompere i silenzi, avere il coraggio della denuncia seria e documentata ricordando le tante piccole squadre e realtà locali che non hanno perso la trasparenza e la lealtà nel loro agire quotidiano. Le mafie – ha concluso il presidente di Libera – usano il calcio giovanile per arruolare nuova manovalanza. Possedere una squadra di calcio rappresenta in tante realtà un fiore all’occhiello, una testimonianza di prestigio e soprattutto strumento di controllo del territorio”.


Libera mette infine sotto accusa il riciclaggio di danaro sporco che avverrebbe al coperto del giro d’affari legato al mondo del calcio.

E a finire sotto accusa nella denuncia di Don Ciotti è, non a caso, l’alta percentuale di stranieri presenti nei campionati professionistici nazionali che, ad oggi, raggiunge ormai il 40% degli iscritti. Una cifra macroscopica che, secondo Libera, è la conferma di sospetti sulla regolarità delle modalità di compravendita. L’acquistare un giocatore straniero potrebbe inoltre, sostiene Libera, essere il comodo “ombrello” per operazioni offshore.

Raffaele Emiliano