Festival di Castrocaro 2010 finale: vince Nicola Traversa tra strane allusioni

Nicola Traversa

Anno dopo anno il Festival di Castrocaro, ormai giunto alla sua 53° edizione, cresce in rilevanza e in eleganza. Forse la crescente fortuna del festival è dovuta alla formula di competizione molto interessante. Le pre-selezioni restringono a 10 voci che salgono sul palco per la fase finale che, come ieri sera, viene trasmessa in TV da Rai1. I dieci partecipanti si sfidano e vengono votati dai 5 giurati (di cui 4 con voto palese, ed uno, il presidente della giuria, con voto segreto). La prima fase eliminatoria viene giocata sul terreno delle “cover”, ciascun cantante sceglie una canzone famosa e la canta. La fase successiva delle semifinali vuole che i 6 rimasti si debbano confrontare con una canzone inedita, che può essere scritta dal cantante stesso o può esser stata scritta da altri per lui. Infine i 2 cantanti rimasti in finale, si devono battere in un “palleggio” musicale cantando entrambi lo stesso pezzo (prima uno, poi l’altro concorrente), la giuria vota per stabilire chi si aggiudica il punto per quel pezzo, ed il primo concorrente ad aggiudicarsi 2 punti di seguito (una sorta di tie break) vince il festival della canzone di Castrocaro.

Ieri sera questa formula interessante ha offerto al pubblico uno spettacolo in gran parte di notevole livello artistico.  I 10 concorrenti in gara erano: Graziella Lintas di Sassari, Nicola Traversa di Chieti, Eleonora Mazzotti di Ravenna, Eleonora Lari di Lucca, Caroline Koch di Verona, Valentina Cenci di Milano, Gintare Kubiliute di Lugano, Mattia Zani di Faenza, gli Atomici di Livorno, Daniele Ronda di Piacenza. L’esibizione dei 10 è stata infatti gradevole, nessuno imbarazzante, tutti avevano un certo livello minimo a garanzia della differenza fra Castrocaro e La corrida. Poi c’è stata la selezione dei 6 che avrebbero continuato (e cantato i pezzi originali). Già a questo punto però Nicola Traversa è emerso su tutti i compagni, passando il turno a pieni voti, e mostrando subito ai concorrenti che sarebbe stata davvero dura strappargli la palma di migliore. La giuria ha scelto i 6 che avrebbero partecipato alla semifinale e qui è successo l’impensabile: quando infatti Valentina Cenci si è resa conto di essere non tra i finalisti ma fra i 4 eliminati  si è messa a piangere dando subito spettacolo con il suo nervosismo e con la sua incapacità di perdere. Ma non è finita qui. Lo spettacolo riprende. I concorrenti si misurano portando ciascuno il suo pezzo inedito e va segnalato sicuramente il pezzo degli Atomici, una coppia di rapper molto orecchiabili e ritmati, “Ginta” con un pezzo strano, particolare,  Graziella Lintas che infatti è arrivata in finale nonostante il giurato Luca Barbarossa avesse trovato banale il testo della canzone, infine, chiaramente Nicola Traversa, che surclassa tutti con un pezzo dagli echi jazz e sonorità potenti ed allo stesso tempo intriganti. Per le chiare qualità canore, l’energia, la presenza scenica e la qualità del pezzo stesso supera di gran lunga gli altri concorrenti. Terminata l’esibizione dei 6, mentre si aspettava la proclamazione dei due finalisti, torna alla carica Valentina Cenci, l’esclusa, regalandoci uno spaccato di italietta dei favori in diretta. Chiede il microfono e, ancora in lacrime ed in evidente stato di psicosi, inizia blaterare che vuole sapere dal presidente della giuria di gara il suo voto, “non per me, solo per sapere.. io sono apposto con la coscienza” bofonchia, ma in realtà è chiaro che vuole sapere perché lui non è intervenuto per salvarla e mandarla in finale. Tanto che il povero presidente, imbarazzato di dover mostrare dei retroscena discutibili, si difende “stai calma, ho già ricevuto il messaggio di tuo padre” e cerca di capire perché il suo voto, che doveva rimanere segreto, non è rimasto segreto ed è diventato pubblico attraverso la grafica in diretta. Fabrizio Frizzi, che conduceva lo spettacolo, prova a stornare l’attenzione e calmare la piccola viziatella, dicendole che affari come questi si trattano a telecamere spente, ma lei niente, insiste, microfono in mano, lacrime al viso, “perché sono stata esclusa?” e continua la sua pretenziosa inquisizione nei confronti del presidente della giuria. La supposizione più verosimile è che lei, figlia di Roberto Cenci, regista di Canale 5 (Buona Domenica, Amici di Maria De Filippi, Grande Fratello, La fattoria), forse abbia ricevuto a casa promesse dal papi, che avrebbe fatto di tutto per far sentire sulla giuria la sua influenza, e le ha forse promesso una vittoria al di là delle sue (scarse) capacità canore. E non avendo il presidente di gara dato seguito a queste ipotetiche promesse, forse troppo leggermente elargite al papi, ed essendo stato costretto a scegliere se salvare la qualità tecnica del festival (e la faccia) oppure dar seguito al favore, ecco che si spiega facilmente la scenata in stile “amici” della fanciulla, “figlia d’arte”, come lei stessa si è autodefinita, più semplicemente figlia di una generazione viziata, che non sa perdere, e che ama far piazzate in diretta, che fa della gazzarra in TV un proprio diritto. Superato in qualche modo l’empasse imbarazzante, Fabrizio ritorna ai finalisti. La finale è stata però senza reale competizione, perché lo strapotere di Nicola Traversa era già chiaro, l’altra finalista, Graziella Lintas, ha provato a tirare fuori le sue qualità, ma non sono bastate e così Traversa è diventato il nuovo, meritatissimo vincitore, di questa 53° edizione.

Luigi Pignalosa