D’altronde una gara è una gara. E una volta scelto di partecipare è normale ed ovvio che si punti ad una prestazione qualitativamente ottimale. Anche a costo di finire in galera. Si esatto, in galera. L’ultima stramberia in fatto di web viene dal nostro amato “Bel Paese” ed ha per protagonista un giovane siciliano, un concorso e, udite udite, uno dei molti centri per l’abbronzatura che ormai proliferano in Italia.
Il ragazzo, un 30enne di Catania, si era infatti iscritto ad una competizione, indetta da un sito statunitense, dal titolo “Operazione sottoveste. Siamo tutti agenti segreti… e ora siamo in azione”. Obbiettivo: postare in Rete i più bei scatti sexy rubati a ragazze comuni. Divertente ma, certo, difficile non cadere nella banalità. E così, pensa che ti ripensa, il giovanotto ha avuto la grande idea di piazzare una telecamera nascosta all’interno delle cabine di un solarium della sua stessa città. Inutile dire la valanga di immagini che, in poco tempo, è piovuta addosso al nostro furbone. Che poi si è premurato, a seguito di accurata analisi delle registrazioni, di prelevare i fotogrammi più piccanti e pubblicarli nella sezione “Erotismo” del sito, appositamente dedicata ai partecipanti.
Ma il caso, che lo zampino ce lo mette sempre, ha voluto che una ragazza, anche lei di Catania, spulciando qua e là nel web abbia rinvenuto alcune sue foto in cui, pregustando una tintarella da invidia, si denudava all’interno di uno dei box del centro estetico. Denuncia alle autorità scattata in automatico e inizio delle ricerche da parte del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sicilia Orientale. Che ha impiegato pochissimo tempo ad individuare il colpevole , non propriamente un hacker informatico. Inoltre l’indagato di fronte alle prime domande degli inquirenti ha ammesso subito le proprie responsabilità.
Il sostituto procuratore Angelo Busacca, a capo delle indagini, ha emesso nei suoi confronti una formale accusa di trattamento illecito di dati personali. In più l’intera sezione del sito, contenente un archivio delle edizioni della competizione dal 2002 al 2010, è stato sequestrata. Quindi, morale della storia: passi per il concorso, passi per la voglia di fare bene e anche per l’ingegno dimostrato, ma se proprio avete voglia di mettere alla prova la vostra abilità una bella gara di torte risulterà di sicuro più rilassante e meno pericolosa per la vostra fedina penale.
Katiuscia Provenzani