Dopo la scoperta di Ebla nel 1964, una città localizzata nella zona nord della Siria e a sud-ovest di Aleppo ovvero a metà tra la Mesopotamia, Anatolia e Palestina il nuovo obiettivo che si è posto il professor Paolo Matthiae ed il suo gruppo di archeologi è quello di portare nuovamente alla luce il palazzo e gli annessi archivi reali di Hammurabi, celati e tenuti nascosti al di sotto dell’Acropoli che era un tempo il centro principale di Ebla. Stanto a quanto riferito dal professore durante gli ultimi scavi effettuati è stata ritrovata una stele di basalto con rilievi sui lati i quali raffigurano la dea Ishtar, una specie di “Afrodite siriana” che, oltre a fornire protezione all’amore e alla fertilità rappresentava una sorta di dio Marte al femminile, in quanto nota anche come “dea della guerra” oltre che protettrice di Ebla e della dinastia al potere.
L’attenzione del professor Matthiae e della sua equipe adesso è incentrata sul rinvenimento del palazzo reale fondato da Hammurabi, re di Babilonia nel periodo di massima ricchezza di Ebla ovvero quello compreso tra il 2000 ed il 1600 a.C; il palazzo, localizzato al centro dell’Acropoli, si ipotizza sia molto esteso arrivando a raggiungere i 15.000 metri quadri circa e andando così ad occupare quello che un tempo era il centro nevralgico della zona.
Come riferito e ammesso dallo stesso archeologo, si tratterà di un lungo e difficile compito in quanto l’edificio è posizionato sotto strutture e sovrapposizioni e quindi il lavoro procederà lentamente e con fatica e potrebbe durare anche più dei due o tre anni che sono in previsione; è questa la 47^ campagna di scavi a Ebla ed è questo, per gli abitanti del luogo, l’anno del Ramadan. Il digiuno avrà inizio l’11 agosto e finirà il 12 settembre e per questo motivo è stato deciso di interrompere l’intero lavoro e tutta la campagna in estate per poi riprendere le operazioni a settembre.
Rossella Lalli