E’ stato l’avvocato Francesco Miraglia, rappresentante legale dei genitori che un paio di giorni fa, pistola in pugno, hanno fatto irruzione nella casa vacanze gestita da suore, minacciando di aprire il fuoco se non avessero consegnato loro la figlia, a chiedere l’aiuto del Sottosegretario Giovanardi e del Guardasigilli Alfano. Durante le prime ore del rapimento si è temuto anche per la salute della piccola, anche alla luce del fatto che ai presenti era sembrata alquanto disperata nell’essere costretta ad andar via con i genitori. Nelle ultime ore però si è fortunatamente venuto a sapere che Anna Giulia, questo il nome della bambina, sta bene.
I genitori però, un importante passato di tossicodipendenza alle spalle, pare non abbiano intenzione di restituirla. “Vogliamo solo stare insieme” hanno detto. “I genitori restituiscano immediatamente la bambina e io garantisco che domani incontro il perito Valgimigli e le parti in causa, e, nell’ambito delle mie competenze, delle competenze del governo, farò tutto il possibile per arrivare alla comprensione di questo caso”, questo l’intervento di Giovanardi sul caso. L’approfondimento è d’obbligo, secondo Miraglia, in quanto, a suo dire si tratterebbe di “un caso di malagiustizia“. Sempre secondo l’avvocato della coppia, ci sono molti punti oscuri nella vicenda, dovuti al fatto che la stessa sia stata gestita sostanzialmente abbastanza male.
Il legale fa notare anche lo scarto temporale tra la sospensione della patria potestà ai genitori, avvenuto ad Agosto di due anni fa e l’inizio del sostegno psicologico ad Anna Giulia, che dovrebbe avvenire a Settembre di quest’anno. Un lasso di tempo davvero troppo lungo se davvero fosse questa la realtà.Inoltre, aggiunge ancora Miraglia, il problema droga per la coppia farebbe ormai parte del passato e l’essere stati tossicodipendenti dice ” non può essere un marchio” a vita.
Di contro, gli avvocati matrimonialisti chiariscono che la potestà genitoriale non è comunque mai assoluta. E’ invece, in ultima istanza una sorta di responsabilità che lo Stato concede ai genitori, ma è proprio lo Stato che ha il diritto/dovere di pensare, prima di ogni altra cosa, alla salute della bambina. Questo il concetto espresso nelle parone di Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. Un giudice, che in casi simili rappresenta appunto il potere quanto la responsabilità statale, ha il diritto di revocare la suddetta patria potestà in ogni momento, se ha il dubbio che sussistano le condizioni per farlo, è infatti suo dovere approfondire al massimo la questione.
Difficile, in ogni caso, capire esattamente la situazione. Se non vi è dubbio che l’avere un passato da tossicodipendenti non può marchiare a fuoco e vita natural durante due persone, va anche rilevato che queste ultime non hanno solamente rapito la loro figlia, ma l’hanno fatto servendosi di una pistola, che hanno tra l’altro puntato contro persone che ben poco c’entravano con le beghe legali alle quali devono far fronte. E’ anche vero, d’altra parte, che l’amore per una figlia può indurre a commettere gesti sicuramente poco ragionati, e altrettanto poco ragionevoli, complicando ancor di più la situazione in cui ci si trova.
A.S.