Dovrebbe essere Robert Acquafresca il nuovo acquisto della Lazio di Lotito e di Reja: il giocatore piemontese doveva essere venduto al Cagliari fino a pochi giorni fa.
La storia – Acquafresca inizia la sua carriera nel Treviso dove in due anni colleziona 43 presenze e 11 goal facendo un anno in Serie A e uno in Serie B: il suo cartellino è però di proprietà dell’Inter che lo preleva dal Torino a parametro zero. Scoppiato, viene acquistato dal Cagliari di Cellino nel 2007 in comproprietà dall’Inter: in Sardegna trova la sua definitiva consacrazione grazie all’aiuto di Ballardini e Allegri che lo fanno giocare con più continuità così da farlo crescere sia atleticamente che caratterialmente. Nella scorsa stagione passa al Genoa come contropartita per il trasferimento all’Inter di Thiago Motta e Milito.
La scorsa stagione – Un’avventura travagliata quella di Acquafresca che appena arrivato a Genova viene girato all’Atalanta: a Bergamo trova difficoltà nel giocare con continuità anche per un infortunio avuto nei primi mesi della stagione. Segna una sola rete, su rigore, contro il Siena, e passa il resto della stagione in panchina. A Gennaio quindi torna al Genoa per sostituire Crespo che nel frattempo viene girato al Parma, che cede Amoruso all’Atalanta. Nel giro, Acquafresca ne giova e riesce a giocare più spesso con la maglia del Genoa collezionando anche 10 presenze con due reti.
Il futuro – Ora Acquafresca dovrebbe essere pronto ad arrivare alla Lazio, come dichiarato da Preziosi. La squadra di Reja infatti è oramai priva di Cruz e come prima punta ha conservato Floccari, mentre Foggia sembra prossimo alla cessione insieme a Ledesma, vicino, secondo indiscrezioni, al Napoli. Sarebbe così la quarta punta di una squadra che vuole assolutamente riscattarsi. Intanto il giovane giocatore vuole smentire le cattiverie messe in giro sul suo conto e sul fatto che avrebbe dichiarato di non voler vestire la maglia della Lazio: Acquafresca sarebbe contento di poter giocare a Roma e non ha nessun risentimento verso la squadra di Lotito.
Mario Petillo
