Tempo di saldi e il virus dello shopping frenetico si fa sentire anche nel Web. Dopo aver lanciato nuove operazioni nel campo dei social games con gli accordi stretti con Zynga Games, Google torna a far parlare di sè con l’acquisto di Metaweb, un database che dal 2005 opera nel settore della ricerca semantica in Rete.
Per una somma non meglio precisata, lo stesso giorno in cui Steve Jobs affrontava una delle più imbarazzanti conferenze stampa sui problemi dell’ i-Phone 4, Jack Menzel, responsabile di Google, ufficializzava sul blog ufficiale di Google l’acquisizione di Metaweb. Il database si occupa del cosiddetto “web semantico“, termine coniato dal padre del www, Tim Berners Lee, e che indica un ambiente in cui i documenti pubblicati, come le pagine HTML, le fotografie, i files ed altro ancora, vengono associati ad informazioni e dati (cosiddetti metadati) che ne specificano il contesto semantico (il loro significato) in un formato adatto all’elaborazione informatica. Una frontiera che cerca di migliorare notevolmente la ricerca su Internet, ma che per il momento è una vaga chimera.
Metaweb si occupa proprio di questo preciso settore della ricerca in Internet: attraverso dei database aperti e usando dei metadata tagging, il database ha come obiettivo quello di studiare l’applicazione semantica della ricerca nel Web. Si legge nel post di Menzel: “Nel tempo abbiamo tentato di migliorare la ricerca approfondendo la nostra conoscenza delle query e delle pagine web. Il web non è solo composto da parole. E’ informazione circa le cose del mondo reale e capire le relazioni tra le varie entità del mondo reale può essere utile per avere rilevanti informazioni in modo molto più rapido”. Con l’acquisto di Metaweb, il colosso di Mountain View vuole andare oltre i servizi che finora ha offerto. Così da mettere a disposizione degli internauri un motore che riesca a capire delle domande complesse e che riesca ad offrire una serie di risposte adeguate in base a informazioni che sono state archiviate e indicizzate in precedenza.
Da parte di “Big G” si assiste all’ennesimo tentativo di mantenere ben solida la leadership nella ricerca sul Web, e soprattutto di dimostrare l’ennesima innovazione tecnologica per mantenere una debita distanza da un concorrente quale Yahoo!.
Augusto D’Amante