Sonia Alfano (Idv): “Perché non si parla della corruzione nelle forze armate?”

In questi mesi estivi, l’argomento principale, tra i tg italiani, è il caldo…Eppure di fatti inquietanti, negli ultimi tempi, ne sono accaduti parecchi. A partire da quelli che hanno coinvolto esponenti di spicco delle forze dell’ordine.

A denunciare i troppi casi di corruzioni, e le relative condanne, di uomini in divisa, è stata l’europarlamentare Sonia Alfano. “Che in Italia fosse morta la P2 ma avessero resistito i piduisti lo immaginavamo un po’ tutti, e adesso con le indagini sull’eolico e la rivelazione dell’esistenza di una ‘nuova’ loggia ne abbiamo avuto la conferma”, scrive sul suo blog l’esponente dell’IdV.

Secondo Sonia Alfano  c’è anche un problema di informazione: “Per molti sarà certamente più difficile accettare che importanti esponenti delle forze dell’ordine commettano reati e che magari lo facciano per favorire il proprio avanzamento di carriera; difficile anche scoprirle certe cose, perchè purtroppo in Italia si tende a discutere approfonditamente di delitti passionali e si tace invece su quei processi di interesse pubblico e che potrebbero raccontare la storia del Paese.

Uno di questi è il processo al generale Giampaolo Ganzercapo del Ros condannato ieri a 14 anni di reclusione per traffico di droga. Il generale, tra 1990 ed il 1997 aveva messo in piedi una rete di contatti e aveva ordito trame che hanno infangato l’Arma dei Carabinieri e hanno messo a repentaglio la sicurezza nazionale. In sostanza aveva creato dei traffici internazionali di stupefacenti, al fine di reprimerli e quindi ottenere avanzamenti di carriera e promozioni. Prescritto, invece, il capo d’imputazione relativo al traffico d’armi.
Ganzer avrebbe fatto arrivare dal Libano 119 kalashnikov, 4 bazooka, 2 lanciamissili e qualche centinaio di proiettili alla fine del 93 vendendoli poi a una cosca calabrese. Prescritto, si, ma numerosi collaboratori di giustizia avevano raccontato questi fatti. Insieme a lui sono stati condannati un’altra dozzina di graduati, e tra questi l’excolonnello del Ros Mauro Obinu, attualmente in servizio all’Aise nonostante sia sotto processo a Palermo, insieme al generale dell’Arma Mario Mori, per la mancata cattura di Provenzano nel 1995″.