C’è un esercito di “fantasmi” che vaga su Facebook , il più popolare social network del mondo. Sono le persone iscritte che muoiono, lasciando dietro di sé una scia di messaggi, segnalazioni, richieste di amicizia, di cui la maggior parte verrà letta dai destinatari solo a morte avvenuta.
Facebook, il più popolare social network del mondo, è alle prese con un nuovo fenomeno: “il morto che parla”. Sono sempre di più infatti gli anziani che coinvolti dal fenomeno facebook si sono iscritti, ma non si è riusciti ad escogitare un modo per scoprire quando uno di loro muore. “E’ un problema delicato: vedere amici morti che chiedono di mettersi in contatto con te può essere doloroso – ha ammesso una portavoce del network – ma con 500 milioni di iscritti non saremo mai capaci di evitarlo”.
Facebook sa molte cose sui 500 milioni di utenti che ospita: ci avverte dei compleanni e ci spinge a contattare amici che teniamo poco in conto. “Disgraziatamente non ha la più pallida idea di cosa fare quando un utente passa a miglior vita, continuando a far girare nella ‘giostra’ dei suoi algoritmi persone che non possono più dialogare con i loro amici, almeno attraverso una tastiera”. Zuckerberg e i suoi dicono di essersi interrogati spesso su come gestire le ‘anime’ nel loro social network.
Il sito ha messo a punto un meccanismo per consentire a parenti e amici di annunciare alla comunità in rete il decesso del proprio caro, ma è un opzione scarsamente pubblicizzata e di conseguenza poco usata col risultato di un pullulare di fantasmi in rete. I profili su Facebook degli utenti passati a miglior vita non verranno cancellati né modificati, ma rimarranno sotto forma di tributo all’interno della comunità del social network. Ne ha parlato il direttore della sicurezza di Facebook, Max Kelly, in un post scritto per il suo blog. ”Quando qualcuno ci lascia, non vanno via i suoi ricordi e le sue amicizie. Per riflettere questa realtà, abbiamo avuto l’idea di profili ‘in memoria’ come un posto dove la gente possa condividere i propri ricordi delle persone scomparse”, scrive Kelly.
I profili delle persone decedute non usciranno fuori da eventuali ricerche su Facebook. Solo familiari ed amici confermati in vita potranno continuare a vederli e ad inserire nuovi post. A nessuno sarà consentito di accedere alle informazioni né di modificarle. A poter chiedere di trasformare un profilo in uno “in memoria” saranno amici e parenti delle persone scomparse, che dovranno tuttavia esibire una copia del certificato di morte, un ritaglio di giornale o altre prove del decesso.
Sabrina Ferrante