Telecom, venerdì sciopero regionale in Umbria

Telecom Italia ha, per ora, ritirato le procedure per licenziare 3.700 dipendenti (una prima parte degli oltre 6.800 previsti in totale, come annunciato nel piano triennale 2010-2012), riservandosi di riaprirle dopo il 30 luglio. L’apertura di tali procedure era stata annunciata ai sindacati di categoria proprio durante lo sciopero di venerdì 9 luglio, uno sciopero nazionale di tutto il gruppo Telecom, che ha visto l’adesione media di oltre il 70% dei lavoratori, con punte dell’80% in SSC e in diversi siti di Telecontact.

“Con la decisione di aprire le procedure, affermano in una nota i sindacati umbri, Telecom si era assunta la responsabilità di drammatizzare una crisi che non è tale, ricorrendo ai licenziamenti collettivi come una qualsiasi piccola e media impresa e non agendo come le grandi aziende di servizi a rete, che, nonostante le contrazioni di mercato dovute alla crisi, si guardano bene dall’aggravare le pesanti condizioni sociali dell’Italia. Così facendo – prosegue il comunicato – Telecom propone al Paese l’immagine di un’azienda allo sbando, senza una guida, assumendosi una responsabilità molto grave e che arriva dopo aver regalato i due terzi degli utili agli azionisti e dopo l’elargizione di emolumenti altissimi e bonus ai manager, assolutamente contraddittori con le procedure di licenziamento e soprattutto con l’etica e il buon senso”.

Le organizzazioni sindacali vogliono, inoltre, evidenziare il fatto che il segno negativo in borsa, seguente all’annuncio dei licenziamenti, ha rivelato come i temi di fondo di Telecom non riguardano il personale ma la prospettiva industriale; “le difficoltà di Telecom condizionano negativamente lo sviluppo qualitativo dell’intero settore e non aiutano l’ammodernamento e l’efficienza del Paese. E’ davvero arrivato il momento di parlare di Telecom e del suo futuro, e non dell’ennesima ‘rata’ di esuberi ed è davvero importante che tutti i soggetti, a partire dal Governo, capiscano che questo è il problema che occorre affrontare”.

Il ritiro temporaneo delle procedure di licenziamento e l’avvio di un confronto, con la presenza del Governo, fino al prossimo 30 luglio, potranno consentire di verificare se vi sono spazi per un Piano Industriale di rilancio che non chieda solo ai lavoratori tagli e sacrifici. E’ evidente che, anche in questa fase interlocutoria, l’attenzione dei lavoratori rimane alta, per questo rimangono confermate tutte le iniziative sindacali già programmate, di mobilitazione, sensibilizzazione e informazione.

A sostegno della “vertenza contro il finto piano ‘industriale’, i licenziamenti e le provocazioni di Telecom – concludono i sindacati – prosegue la mobilitazione dei lavoratori dell’Umbria, con lo sciopero regionale di 4 ore a fine turno del 23 luglio 2010 (intero turno per P.T. 50% e lavoratori in solidarietà)”. Il tutto con il fine di “rilanciare per Telecom una vera prospettiva industriale e di futuro, e con lo scopo di fare di questa vertenza una questione di interesse generale per tutto il Paese”.

Mauro Sedda