A circa un anno dallo scandalo (trans) sessuale che lo costrinse e dimettersi da governatore della Regione Lazio, Pietro Marrazzo torna. Non in politica, ma in televisione. E già, per la mamma Rai i figli sono tutti belli e buoni. Specie se nella tv di Stato c’hanno lavorato. Specie se hanno alle spalle una carriera politica: gloriosa o meno importa ben poco ai vertici del servizio pubblico.
Ad annunciare il lieto evento del ritorno in Rai di Marrazzo è stato il consigliere Rizzo Nervo, intervistato da Klaus Davi. Il membro del cda della televisione pubblica ha spiegato che l’ex governatore del Lazio avrà una trasmissione tutta sua di inchieste e approfondimenti, ma che non apparirà direttamente in video. Marrazzo sembra infatti per nulla propenso a metterci la faccia dopo la triste vicenda di trans, droga e omicidi che l’ha visto coinvolto nei mesi scorsi.
Per quello che si sa, la trasmissione affidata all’ex conduttore di Mi Manda Rai Tre andrà in onda nella rete dove ha sempre lavorato. I termini dell’accordo sarebbero già stati discussi, anche se non sono stati resi ancora noti.
Facile prevedere che a seguito di questa decisione della Rai non mancheranno le polemiche. E’ giusto, si chiederanno in molti, che dopo l’inquietante vicenda (ancora oggetto di indagine della magistratura) che l’ha travolto, Marrazzo venga premiato con una trasmissione su una rete pubblica finanziata da tutti i cittadini? E ancora: non è curioso che Marrazzo, per mesi messo sotto inchiesta da giudici e giornalisti, si metta a sua volta lui a fare inchieste in tv? Di cosa si occuperà e con quale credibilità potrà farlo?
Speriamo che, se effettivamente Marrazzo tornerà a fare tv, darà dei chiarimenti su questi punti, che certamente saranno oggetto di dibattito pubblico.
Gianni Monaco