Si sposa Chelsea Clinton, ma Barack Obama non ci sarà

Chelsea Clinton e Marc Mezvinsky

Mamma Hillary e papà Bill aspettavano questo momento da anni. Dopo il matrimonio annunciato e poi annullato l’anno scorso a Martha’s Vineyard, residenza balneare dei vip americani, ora è ufficiale: il 31 luglio Chelsea Clinton (30 anni) convolerà a nozze con Marc Mezvinsky (32 anni), banchiere e giovane rampollo di una famiglia di estrazione democratica. E già fervono i preparativi, attorno ai quali il livello di riservatezza è pari ad un segreto di Stato. E tutti sanno come gli americani siano bravi a custodire le proprie carte secretate.

Ciononostante sono trapelate diverse indiscrezioni. A partire dal luogo: lo strepitoso Astor Court a Rhinebeck, due ore di auto a nord di New York; un maniero costruito agli inizi del Novecento dalla dinastia palazzinara degli Astor sulla falsariga del Grand Trianon di Versailles. Numerose sono le diatribe sui vari tabloid americani riguardo al tema invitati: alcuni parlano di 4.600 invitati, altri di 8.300; considerati i numeri, in ogni caso, per la cerimonia forse sarebbe stato meglio affittare uno stadio.

Ma ciò che più fa discutere è la “top500”, l’elenco degli invitati di maggiore spicco. L’Hudson Valley News (un giornale di gossip americano che in quanto a popolarità e stile sta tra la Bibbia e Novella 2000) riporta alcuni tra i nomi più importanti: Steven Spielberg, Oprah Winfrey, Barbra Streisand e – ovviamente – Barack Obama. Il quale, però, ha fatto sapere tramite il suo press-secretary Robert Gibbs che non potrà esserci. Simile anche l’atteggiamento di Al Gore – già vicepresidente degli Stati Uniti proprio durante la presidenza di Bill Clinton – che insieme alla moglie Tipper (da cui pare stia divorziando) si è limitato ad augurare all’ereditiera Clinton “tutto il bene del mondo”. E chi vuol capire capisca.

Per la propria prima ed unica figlia la coppia Clinton non bada a spese: l’organizzazione dell’evento sembra più simile ad una megaproduzione hollywoodiana che ad un matrimonio. Il catering sarà frutto di un lavoro di squadra tra tre compagnie (Blue Ribbons Restaurants, St. Regis Hotels e Oliver Cheng Events), la cena di gala si terrà all’elegantissimo ed esclusivissimo residence Grasmere, la consulenza per i fiori (come se ne potrebbe fare a meno?) sarà appannaggio della bostoniana Winston Flowers, già marchio di fiducia di Cartier e Gucci. Gli invitati alloggeranno al fastoso hotel Beekman Arms, e i trasporti avverrano solo per mezzo di elicotteri prodotti dalla Associated Aircraft (la società che produce anche l’elicottero presidenziale, il Marine One). Un pò esagerato? Forse. Ma dopotutto That’s the american way. E anche se gli americani sono sempre stati grandi estimatori del cinema italiano anni ’60, almeno in questo caso non sembra proprio aver fatto scuola il “matrimonio all’italiana”.

Roberto Del Bove