Bettini: “No alla vecchia Unione né a Pd autossuficiente”

Il Pd deve essere “un campo aperto” per coltivare e preparare l’alternativa al centrodestra.

Goffredo Bettini, l’ex braccio destro di Veltroni, rilancia l’idea di creare un grande cantiere all’interno del centrosinistra. “Sento una grande esigenza – ha dichiarato Bettini in un’intervista all’Adnkronos – di superare due strade che nel passato ci hanno portato in un vicolo cieco: la riproposizione della vecchia Unione, con la somma dei vari partiti, che ha portato a conflitti interni e indecisioni, e dall’altra l’idea di un Pd autosufficente, basato sull’allenza tra un pezzo della Democrazia cristiana e un pezzo del vecchio Pci”.

“Serve un atto di generosità e lavorare per un ‘campo largo’ – continua l’esponente democratico – che raccolga e metta insieme cittadini democratici, di sinistra e progressisti: persone, non correnti o gruppi di potere, e le faccia contare nei processi decisionali e politici”. Perciò “propongo non solo di fare le primarie per i dirigenti, purché non siano un referendum sulle persone, ma di costruire procedure democratiche e formalizzate che permettano ai nostri iscritti e a tutti quelli che credono a un campo alternativo alla destra, di dire la loro sui vari problemi del Paese”.

“I momenti di consultazione debbono avere una grande forza – aggiunge Bettini -. La gente non vuole essere solo il terminale di un’azione di propaganda o occuparsi solo di posti, incarichi e mera amministrazione, ma vuole partecipare a processi politici che sono determinanti per le scelte del futuro. Naturalmente, ci deve essere un leader forte e autorevole, che però deve essere messo in ‘tensione positiva’ con la base”.

“Nel mio schema c’è questo rapporto tra il vertice e un processo che viene dal basso che deve vivificare un campo ora disorientato e passivo. In questo campo aperto – ragiona Bettini – vedo, oltre a tutte le forze politiche democratiche del centrosinistra, milioni di cittadini, i democratici, le persone nell’esercizio della loro resposabilità individuale, che potenzialmente possono lavorare per un’alternativa alla destra”.

“A me piace partire dalle idee – precisa Bettini -, contrastando un metodo: quello di mettere prima le proprie ambizione personali o di gruppo, e poi le idee, se vengono, altrimenti pazienza”.

Quanto poi all’annuncio del governatore pugliese e leader di Sel, Nichi Vendola, di candidarsi alle primarie del centrosinistra, il membro del coordinamento nazionale del Partito democratico, dichiara: “A me pare che sia molto importante che continui quel lavoro sul programma e le idee per l’Italia che ha iniziato. Quando sarà il momento opportuno, attraverso strumenti democratici, si deciderà il candidato premier del campo democratico. Ma ora, ripeto, penso che Vendola debba potenziare al massimo l’approfondimento e il confronto sulle sue proposte per il Paese”.

“Immagino un Pd-calamita – conclude Bettini – e sono fiducioso che attraverso il rispetto dell’autonomia di ognuno, si possano trovare tante orecchie disponibili ad ascoltare”.

Raffaele Emiliano