Una strana denuncia quella della direzione dell’azienda Fincantieri, che cerca forse in questo modo di arginare il coro di proteste. Sono stati infatti denunciati operai e i sindacalisti Fiom che li guidavano durante una protesta. L’aspetto strano è l’oggetto della denuncia stessa, la quale è scattata in merito ad una manifestazione avvenuta il 18 dicembre scorso (2009) durante la quale un gruppo di lavoratori e delegati sindacali hanno forzato i blocchi all’esterno dello stabilimento per partecipare all’assemblea pubblica. L’assemblea sarebbe stata un momento fondamentale per il futuro dell’azienda ed erano presenti anche il governatore della regione Liguria, Claudio Burlando, ed il sindaco di Genova Marta Vincenzi. La Fiom insorge giustamente poiché i sindacalisti e i lavoratori coinvolti sarebbero accusati di aver “danneggiato” durante l’irruzione “le sbarre” e “le transenne” posizionate all’esterno dell’edificio. Un’accusa probabilmente vera, ma chiaramente futile, strumentale e intimidatoria, per agire nei confronti di sindacalisti e lavoratori alle prese con i problemi del destino della loro vita, un destino appeso alle parole sussurrate in sale chiuse che sono state giustamente aperte a furor di popolo.
La Procura di Genova ha comunque inviato l’avviso di garanzia al segretario provinciale della Fiom Cgil, Francesco Grondona, al responsabile organizzativo della Fiom, Bruno Manganaro, e con loro ad altri 17 tra lavoratori e delegati sindacali. Tutti appartengono allo stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. Secco il commento del sindacalista indagato Francesco Grondona: «Un’azione intimidatoria nei confronti della Fiom e un segnale preoccupante per il futuro dello stabilimento». Gli stessi rappresentanti sindacali hanno annunciato, durante una conferenza stampa convocata questa mattina nella sede regionale della Camera del Lavoro di Genova, che appunto la denuncia sarebbe partita dalla direzione stessa dell’azienda.
Luigi Pignalosa