Siamo in Ungheria, spazi aperti, la campagna nei dintorni del paesino di Etyek, 29 km a ovest di Budapest, una enorme pianura soleggiata circondata dai vigneti.
Negli anni della Cortina di Ferra, durante la Guerra Fredda, questa era una base militare piena zeppa di missili puntati sull’Europa Occidentale.
Oggi le armi di distruzione non ci sono più e sono state rimpiazzate da un altro tipo di tecnologia puntata a Occidente, le macchine da presa cinematografiche: qui sorge infatti la casa dei Korda Film Studios, una struttura progettata per la creazione di film ad altissima tecnologia, uno dei tanti Studios che stanno trasformando Budapest in un centro vitale del cinema moderno grazie ai suoi talenti a basso costo, alle sue tasse, ridotte in modo invitante e la sua architettura del tipo “potremmo-essere-ovunque”.
“Il mercato del cinema di Budapest è fiorente” confessa Amy Horkay-Szabados, produttore esecutivo del Stern Film Studio & Media Center appena fuori Budapest, aggiungendo che sono state girate dozzine di film in giro per la città negli ultimi anni: “In questo momento Budapest è caldissima.”
Così calda che, in Aprile, i Raleigh Studios, che hanno base a Hollywood, in associazione con la Hungary’s Origo Film Group, hanno aperto le porte di un superstudio da 76 milioni di dollari, il complesso ha l’obbiettivo di rivaleggiare Korda per dimensioni e software.
E dall’ Ungheria sono in arrivo la commedia romantica firmata 20th Century Fox Monte Carlo, e la produzione di Showtime Network de I Borgia, l’ultima serial in costume da Micheal Hirst, creatore de I Tudors e il thriller horror, The Rite, con Anthony Hopkins.
Ma soprattutto Budapest pullula oramai di star di fama mondiale come Uma Thurman, Kirstin Scott Thomas, Cristina Ricci e Robert Pattinson, tutti a Budapest per girare il “Bel Amì” targato Cheecks By Jowl (la squadra vincente composta da Declan Donnellan e Nick Ormerod che ha dato enormi soddisfazioni al teatro inglese e che coraggiosamente ha scelto l’insipida teenage-star come alter-ego dell’eroe senza tempo di Maupassant).
La fortuna di Budapest è cambiata radicalmente dopo il 2004 con l’approvazione di una nuova “film-tax law” progressista e il rinnovato interesse dell’ Ungheria in campo cinematografico: tutto ebbe inizio con il film fantasy grottesco Hellboy (2004) girato in Repubblica Ceca e Hellboy II: The Golden Army (2008) registrato ai Korda Studios in Ungheria.
Ma perchè Hollywood improvvisamente trova l’Ungheria così attraente? Gabor Varga, CEO della Origo Film Group, dice che la ragione è legata a al basso costo del lavoro e all’architettura camaleontica che permette di passare per città come Parigi, Londra, Roma e Berlino e con qualche sforzo anche New York City.
Ma la ragione principare per la quale i filmmakers da tutto il mondo stanno arrivando da tutto il mondo per girare in Ungheria, dice Vargas, è il nuovo programma di incentivi che permette ai produttori di salvare fino al 20% sui costi locali.
Secondo le parole del CEO/presidente dei Korda Studios, Tamas Csapo, lo sconto sulle tasse è un mezzo “forte e significativo” per attirare produzioni straniere, e considerando il numero di successi inanellati “la reputazione dell’Ungheria è in crescita e si dilata in tutta l’industria cinematografica”.
Tuttavia non tutto sta prosperando nell’industria Ungherese per l’influsso delle produzioni straniere: il supporto alla produzione di film “nazionali” è stato considerevolmente tagliato e castrato negli ultimi anni
“Il nostro mercato si sta rimpicciolendo” dice Gabor Dettre, regista ungherese, di sede a Bruxelles, e il risultato è che i film locali non sono più allo stesso livello di quando si parlava di “rinforzare l’identità nazionale e affrontare i problemi sociali”
“Oltretutto solo alcune produzioni locali hanno budget sufficientemente pingui da potersi permettere l’utilizzo delle costose strutture come Raleigh and Korda, che dividono il mercato produttivo Ungherese in Chi-può e Chi-non-può“.