“Se non ci fosse stato il problema Pomigliano la L0 l’avremmo prodotta in Italia. A Mirafiori faremo altro, ci stiamo pensando”. Lo ha annunciato l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, in un’intervista apparsa sulla versione online del quotidiano ‘La Repubblica’. Le dichiarazioni sono state rilasciate nel quartier generale della Chrysler, a Detroit, dove il cda del Lingotto è stato chiamato ad approvare i conti del secondo trimestre 2010.
Nell’articolo si parla di un investimento da un miliardo di euro pronto per la Serbia. Il tutto sarà finanziato dalla Bei per 400 milioni, dal governo di Belgrado per 250 e dalla stessa Fiat. Nella ex Jugoslavia il Lingotto produrrà la L0, un monovolume previsto in due versioni e in 190 mila unità all’anno, che andrà a sostituire la Multipla, la Musa e l’Idea, che attualmente vengono prodotte nello stabilimento di Mirafiori.
“Ci fosse stata serietà da parte del sindacato, – ha risposto Marchionne a chi gli chiedeva il perché della scelta di non produrre la L0 in Italia – il riconoscimento dell’importanza del progetto, del lavoro che stiamo facendo e degli obiettivi da raggiungere con la certezza che abbiamo in Serbia la L0 l’avremmo prodotta a Mirafiori. Fiat non può assumere rischi non necessari in merito ai suoi progetti sugli impianti italiani: dobbiamo essere in grado di produrre macchine senza incorrere in interruzioni dell’attività”.
“A Pomigliano – ha proseguito l’ad del Lingotto interpellato successivamente al riguardo – abbiamo deciso di andare avanti e lo faremo con i sindacati che hanno scelto di condividere la responsabilità di fare in modo che la fabbrica sia governabile. Pomigliano è un work in progress, abbiamo scelto di investire 700 milioni e se non funzionerà abbiamo altre alternative non in Italia. Comunque, – ha aggiunto – non duplicheremo Pomigliano, ma decideremo impianto per impianto. Dobbiamo, soprattutto, convincere i sindacati della necessità di modernizzare i rapporti industriali in Italia”.
Marchionne ha confermato, inoltre, l’obiettivo di creare una Fiat Auto e una Fiat Industrial. “Entro il primo gennaio 2011, tutti gli azionisti avranno due titoli al posto di quello vecchio posseduto e con gli stessi diritti di prima ma in due società”, ha spiegato. “Il dividendo 2010 verrà pagato regolarmente con riferimento alla vecchia Fiat. E ci sono già otto banche che ci danno un prestito di 4 miliardi destinati a ripagare Fiat dei finanziamenti per la nuova società FI”. L’ad si è detto, infine, estremamente soddisfatto dei conti dell’azienda: “È stato un trimestre eccezionale per il gruppo, ha superato quasi tutte se non tutte le attese del mercato”.
Mauro Sedda