Folla di amici per la donna livornese in coma dopo aver contratto il virus della mucca pazza

La diffusione della notizia che una donna livornese di 42 anni, madre di una bimba di quattro, è stata colpita dal cosiddetto morbo della mucca pazza, ha lasciato sgomenti amici, familiari e anche gli italiani che pensavano di aver chiuso i conti da tempo con questa malattia.

Era il 2001 quando la malattia ebbe la sua massima espansione uccidendo anche una giovane donna italiana. La paziente è ricoverata in condizioni disperate all’ospedale di Livorno. La situazione della donna era nota ai medici da un anno, da quando la malattia era stata diagnosticata all’ospedale “Berta” di Milano. Il ministero della Salute aveva già segnalato come probabile la diagnosi che non dà alcuna speranza alla paziente e ai suoi familiari. La donna, infatti, ricoverata già in coma da venerdì scorso nell’Hospice livornese, è incosciente. I medici ritengono che abbia ancora solo poche settimane di vita, forse qualche mese. “È una famiglia molto presente che accompagna la propria congiunta con grande dignità nell’ultimo viaggio”, racconta il primario dell’ospedale livornese, suora Costanza Galli, medico specializzato in oncologia.

Amici e parenti si recano ogni giorno in reparto per mostrare il loro affetto alla donna anche se ormai totalmente assente. “E’ impossibile stabilire se riesca o meno a comunicare con loro in qualche modo, spiega la suora-primario, o se invece non sia sufficiente per lei un battito di ciglia, o un segno quasi impercettibile, per riuscire a comunicare qualcosa al marito, magari un gesto d’affetto o un pensiero per la loro splendida bimba”. Non è chiaro ancora il motivo per il quale è stata contratta la malattia: “Al momento non lo sappiamo, spiega Galli, e non abbiamo ancora deciso se sottoporla all’autopsia dopo la morte, perché non siamo sicuri che otterremo le risposte necessarie. Ma queste sono valutazioni che faremo dopo”.

Non c’è allarme sul morbo della mucca pazza in Europa: la variante umana della malattia è in via di sparizione nell’Ue”, lo ha detto all’ANSA Bruxelles, Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla Salute. Tra l’altro, visti i tempi lunghi di incubazione della malattia oggi il pericolo è scongiurato.

Sabrina Ferrante