Giornata importante per il futuro del Kosovo. La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aija si pronuncerà oggi, alle 15, sulla legalità della dichiarazione unilaterale di indipendenza fatta dall’ex stato serbo il 17 febbraio del 2008. Una decisione che non ha carattere vincolante, ma che sarà comunque fondamentale per definire gli assesti tra i due stati. E che potrebbe avere ripercussioni anche su altre realtà territoriali che aspirano a dichiarare la propria indipendenza.
“Se la Corte Internazionale di Giustizia stabilisce un nuovo principio -ha detto il presidente serbo Boris Tadic– questo scatenerà un processo che creerà vari nuovi stati e destabilizzerà molte regioni nel mondo”. In discussione c’è infatti un principio cardine del Diritto Internazionale che sancisce l’inviolabilità territoriale di uno stato sovrano.
Nonostante ciò, gli esperti ritengono che la Corte sia propensa a considerare legale l’indipendenza del Kosovo. Tra i principali sostenitori dell’indipendenza di Pristina c’è l’America, che giusto ieri ha ribadito il suo pieno “sostegno” all’indipendenza del Kosovo. È stato il vicepresidente Joe Biden, durante un incontro con il primo ministro del Kosovo, Hashim Thaci, a ribadire infatti “il pieno sostegno degli Stati Uniti a un Kosovo indipendente, democratico, unito e multietnico e il cui futuro si iscrive fermamente nell’ambito delle istituzioni europee e transatlantiche”.
Ieri intanto la Corte si ‘e pronunciato su un altra questione che tiene a che fare con l’ex stato serbo. Ha infatti annullato in appello la sentenza di assoluzione dall’accusa di crimini di guerra per l’ex premier kosovaro, Ramush Haradinaj. La Corte ritiene infatti che il primo processo sia da rifare perchè condizionato dalle minacce subite dai testimoni.
Annastella Palasciano