Le Autonomie locali hanno confermato la loro contrarietà alla manovra finanziaria, già manifestata nei giorni passati ed ufficializzata col parere negativo espresso nel corso della Conferenza unificata.
Nel documento dell’Upi (Unione delle Province d’Italia), pur esprimendo la piena intenzione di voler contribuire al processo di risanamento della finanza pubblica, viene sottolineato il fatto che “i tagli della manovra pesano troppo sugli enti locali e le Regioni”. Secondo quanto riportato nello stesso documento, è, dunque, importante “valutare congiuntamente nelle prossime settimane la possibilità di rimodulare, secondo i criteri di merito e virtuosità, i tagli ai trasferimenti attraverso il loro assorbimento negli obiettivi del patto di stabilità interno per il prossimo triennio”. Le province chiedono, inoltre, “una seria accelerazione verso la costruzione del federalismo fiscale” e, in breve tempo, “l’emanazione del decreto legislativo in materia di entrate proprie delle Province”.
Al termine della Conferenza unificata ha parlato anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani: “Il nostro lavoro – ha riferito – è discutere per cambiare il peso quantitativo e qualitativo dei tagli. Le regioni – ha aggiunto – chiedono che si possa fare una trattativa vera per cambiare il peso della manovra, che rappresenta un taglio insostenibile per servizi ai cittadini e imprese”. Ciò che risulta necessario per Errani è “un confronto vero su questioni chiare e concrete. Come si gestiscono – si è chiesto – competenze e funzioni visto che la manovra taglia le risorse? Se non è possibile gestirle – ha concluso – bisognerà intervenire e su questo tipo di confronto siamo sempre disponibili”.
Infine, anche l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), per bocca del presidente, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino dal 2001, “ha ribadito il parere negativo e sollecitato il mantenimento degli impegni scritti”.
LE PAROLE DI TREMONTI. “Le Regioni scenderanno dai grattacieli e verranno a trattare. Il loro parere sarà negativo sulla manovra, ma il clima è migliorato”. Così il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Ragionando sul federalismo fiscale – ha spiegato – anche le Regioni avranno una sede e una forma di ritorno a discutere con noi e già l’atteggiamento, allegro e sereno, e le considerazioni che oggi mi ha riservato personalmente il presidente Errani mi fanno pensare che la realtà sia un po’ diversa da quella che si è voluto formalizzare e forzare”. Tremonti ha poi chiarito che il Governo non metterà alcuna tassa sulla prima casa: “E’ un bene costituzionale e non ci sembra giusto tassarla”. In conclusione il ministro si è soffermato sulla tassa unica sugli immobili, ribadendo che non c’è stata nessuna retromarcia al riguardo, “è un’ipotesi che pensiamo di articolare nel tempo. Sarà ‘optativa’ e sarà introdotta solo dai comuni che la scelgono e che dovranno prima fare un referendum e poi passare alla fase due. Ovvero “semplificare e unificare tutti i tributi che ci sono o in un solo tributo o in qualcosa di meno”.
Mauro Sedda