Viterbo: tenta di lanciare ordigno ma gli esplode tra le mani

Un uomo di 84 anni è morto ieri sera a Marta, piccolo centro in provincia di Viterbo, per l’esplosione di un ordigno rudimentale che aveva fra le mani e che lo stesso malcapitato aveva confezionato. La vittima è Quinto Venanzi, diventato esperto di esplosivi dopo un’intera vita in cui ha lavorato nelle cave.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo ha confezionato un potente ordigno rudimentale con polvere da sparo o altro materiale esplosivo che aveva in casa. Poi, gridando frasi sconnesse, è andato sul balcone, ha acceso una corta miccia e proprio mentre stava per lanciare l’ordigno in strada, l’esplosivo gli è scoppiato tra le mani uccidendolo e dilaniandone il corpo. La moglie e una vicina di casa sono rimaste ferite e sono state trasportate nell’ospedale Belcolle di Viterbo, ma le loro condizioni non desterebbero preoccupazione.

Agghiacciante, invece, la scena che si è presentata ai primi soccorritori: il corpo dell’uomo è stato infatti ridotto letteralmente a brandelli in seguito allo scoppio, e frammenti della testa dell’uomo sono stati raccolti a circa 30 metri di distanza dal luogo dell’esplosione.

Nonostante l’esplosione non abbia causato danni strutturali all’abitazione, le forze dell’ordine hanno immediatamente provveduto a transennare l’area.

Ora i carabinieri e la Digos di Viterbo stanno cercando di capire contro chi fosse indirizzato l’ordigno. Poco prima di pronunciare le frasi sconnesse e di confezionare la bomba, il pensionato avrebbe litigato con un parente. Alcuni vicini di casa hanno inoltre raccontato che da un po’ di tempo l’anziano uomo veniva colto da scatti d’ira quando vedeva le auto parcheggiate davanti all’ingresso della sua casa, in via Quattordici Maggio, nel centro storico del paese.

Per ora resta il folle gesto dell’uomo, costato allo stesso una brutale morte.

Raffaele Emiliano