Roma, uccide datore di lavoro a colpi di mazza da baseball per paura di essere licenziato

Una tragedia per molti versi simile a quella registratasi ieri a Lucca, col duplice omicidio di due ex datori di lavoro, ad opera di un dipendente licenziato mesi fa che infine si è suicidato.

La drammatica storia di sangue di oggi, verificatasi nei pressi di Roma, parla invece di un trentenne assicuratore romano, P. F., che ha ucciso a colpi di mazza da baseball il suo agente di 60 anni al termine di un litigio, a causa del quale l’assassino temeva di essere licenziato.

All’arresto dell’uomo si è giunti dopo l’allarme lanciato dalla moglie della vittima, che intorno alle 21 di ieri ha denunciato la scomparsa del coniuge al commissariato Tor Carbone.

Agli agenti la donna ha raccontato che P.F., già arrivato a Roma, le aveva detto di aver lasciato il coniuge presso la sede dell’agenzia, ma che questi non rispondeva alle sue telefonate. I poliziotti hanno pertanto richiesto immediatamente al magistrato di turno un decreto per individuare il tracciato telefonico dello scomparso.

Così, durante la notte, gli agenti della Mobile delle Questure di Roma e di Rieti hanno ritrovato il corpo senza vita del 60enne. Interrogato, P.F. ha subito confessato ed è stato sottoposto a fermo con la pesante accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere.

Stando a una prima ricostruzione, ieri mattina i due erano andati insieme in auto a Leonessa per concludere un affare. Nel tardo pomeriggio, tornando verso la capitale, tra i due è nato un diverbio che ha spinto P.F., per paura di essere licenziato, a colpire ripetutamente la sua vittima con una mazza da baseball, fino ad ucciderlo. Il trentenne ha poi gettato la mazza nella boscaglia, ha nascosto il corpo e ha ripreso il cammino verso Roma, abbandonando lungo la strada gli altri oggetti della vittima.
Raffaele Emiliano