Marco Carta e il playback: è scontro nel web

Premiato ai “Venice Music Awards 2010”, Marco Carta è uno dei cantanti italiani del momento. I suoi fan su Facebook sono innumerevoli e anche le persone che lo seguono nei concerti non mancano. Come accade per ogni artista, anche il 25enne sardo, però, divide.

I detrattori lo accusano di cantare sempre e comunque in playback. I fan non vogliono sentire ragione e difendono senza se e senza ma il loro beniamino. Sui social network e sui blog in genere la battaglia, a colpi di parole, impazza.

Scrive Serena: “Chi si intende anche un pochino di Musica lo sa benissimo..fare “Quello che dai” live senza la band è impossibile..non si può cantare quella canzone con una base strumentale sotto,l’attacco a vuoto non lo permette!La band avrà anche altri impegni, noi non lo sappiamo..quindi il playback è d’obbligo in questi casi!!Prima di parlare fatevi un minimo di studi musicali almeno… non è la mia opinione questa è la realtà!!”

Una lettrice contrattacca: “Serena quando non c’è la band dal vivo si mette la base e l’artista canta dal vivo! e parli che dobbiamo studiare noi?
Io seguo Renga da una vita e con l’ultimo cd non può certo portarsi l’orchestra sinfonica di 50 elementi dietro ogni volta! e non si può nemmeno ridurre il numero perchè le canzoni richiedono quell’accompagnamento,allora viene inserita la base e lui canta dal vivo! avrebbe dovuto farlo anche Carta visto il premio che ha ricevuto! non diciamo sciocchezze per favore!”

Insomma, come si può capire da questi pochi commenti, le posizioni sono molto distanti, come è normale che sia. Che ne penserà Marco Carta? Forse gli importerà relativamente poco di queste diatribe. Per un cantante, si sa, è meglio essere criticato che finire nel dimenticatoio.

G. M.