“Mi auguro, per il rispetto dovuto alla sovranità popolare, che non si voglia ribaltare per via giudiziaria la scelta dei cittadini piemontesi“.
Con queste parole si apre la nota con cui il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è intervenuto questa sera nel merito delle vicende legate a irregolarità riguardanti le scorse elezioni regionali in Piemonte.
In seguito ad un ricorso presentato da diversi soggetti dell’attuale opposizione regionale contro alcune liste che avevano contribuito lo scorso marzo alla vittoria di Roberto Cota, il Tribunale Amministrativo Regionale aveva disposto il riconteggio di 15mila schede e, oggi, il Consiglio di Stato ha avvallato tale decisione, respingendo il ricorso presentato dai legali del Governo leghista.
Quindi continua, “purché avvenga effettivamente nel rispetto del principio del contraddittorio” e cioè con la partecipazione delle parti interessate, il riconteggio dei voti riguardanti le liste ”Consumatori” e ”Al centro con Scanderebech”, che insieme hanno portato a Cota 14980 voti, a fronte di un esito finale che ha visto il candidato del centrodestra prevalere sulla “zarina” uscente Mercedes Bresso per appena 9286 voti.
La difesa di Cota, come ricordato anche da Berlusconi nel suo intervento, si fonda sulla convinzione, sostenuta attraverso il testo della legge del 1995, che un voto ad una lista valga anche come voto esplicito al candidato presidente collegato e che, di conseguenza, sia possibile ritenere nullo il voto dato ad una lista irregolarmente presente sulla scheda e al tempo stesso convalidare il voto come espresso per il candidato presidente.
“Il voto dato alle liste, se non e’ disgiunto, – ha spiegato ai cronisti Cota – e’ un voto valido attribuito al Presidente, perche’ si danno contemporaneamente due voti: uno alle liste, l’altro al Presidente”.
“Chi vota una lista con una croce sola dà due voti, uno alla lista ed uno al candidato Presidente. – ha scritto Berlusconi nel prosieguo della sua nota – A meno che non scelga di dare esplicitamente un voto disgiunto. Io stesso avrei votato cosi’, alle elezioni regionali, segnando una sola croce sul simbolo del Popolo della Liberta’. A tutto cio’ si aggiunge l’apprezzamento che merita il lavoro del Presidente Cota e della sua maggioranza”.
Di diverso avviso Mercedes Bresso, ex governatrice della regione, che si dice soddisfatta dal giudizio espresso dal Consiglio di Stato, anche se sembra ormai certo che qualora si rendessero necessarie nuove elezioni sarebbe questa volta il sindaco di Torino Sergio Chiamparino a correre contro Cota.
“Il Consiglio di Stato – ha spiegato la Bresso – ha respinto la modalità di Cota, pretestuosa e strumentale“.