Sull’altopiano dello Sciliar, un incantevole luogo dalle parti di Bolzano, la Guardia di Finanza oggia ha disposto la chiusura immediata di un albergo, per motivi apparentemente gravissimi. I militari hanno sequestrato ben 750 kg di generi alimentari; la totalità di questi era scaduta, in parte da addirittura 10 anni. In special modo pasta e conserve varie sono risultate avere un’età “preadolescenziale”, sdrammatizzando un po’.
Non solo, alimenti come carne, risalente al 2008, e pesce, sono stati ritrovati abbondantemente ricoperti di muffa, in quanto le confezioni originariamente sottovuoto erano rimaste aperte. Le irregolarità, non hanno però riguardato solamente gli alimenti, vicenda già di per sè inquietante. Tra i lavoranti dell’albergo, sette persone di nazionalità italiana, bengalese, indiana e rumena sono risultate essere in nero. Anche le condizioni generali di igiene e di pulizia sembra non fossero in ottemperanza alle norme vigenti. L’albergo è appunto stato chiuso in tempo reale ed il proprietario denunciato. Dovrà ora risarcire la clientela vittima delle irregolarità compiute.
Il caso colpisce, a livello psicologico, anche per lo stridere della carne ammuffita e degli alimenti scaduti con l’immersione dell’Hotel nel paradiso montano dello Sciliar, luogo ancora abbastanza incontaminato, immerso nella natura. Inizialmente, c’era stata una prima ispezione di routine atta a verificare il rispetto degli obblighi fiscali sui lavoratori dipendenti, durante la quale era però stata verificata anche la presenza di alcuni alimenti scaduti e della mancanza da parte di parte del personale degli abiti adatti al lavoro in cucina. Conseguentemente ai primi accertamenti in collaborazione con la ASL locale, è scattata una seconda ispezione, più approfondita che avrebbe “scoperchiato il calderone dell diavolo”.
A.S.