Nel primo, bellissimo, film di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta, l’avventuroso archeologo interpretato da Harrison Ford cerca di impedire ai nazisti di recuperare la mitica Arca dell’Alleanza, che contiene i resti delle tavole su cui Mosè avrebbe scritto i dieci comandamenti sotto dettatura di Dio stesso. Hitler vuole impossessarsi del biblico cimelio perché, così si dice, esso può donare a chi lo possiede un potere immenso. Può aiutarlo a dominare il mondo intero.
Le ambizioni dei nazisti saranno frustrate, per così dire, nel finale del film. La cassa che contiene la favolosa Arca verrà smarrita all’interno (toh!) dell’Area 51 e di lei non si sentirà più parlare. Sarà perduta e dimenticata, ancora. Nei secoli dei secoli.
E invece no. Invece per i fan del professor Jones c’è una buona notizia: l’Arca è di nuovo tra noi. E questa volta, così sembra, non si tratta di finzione cinematografica. Anzi, forse in futuro avremo la possibilità di ammirarla con i nostri occhi. Ammesso, e non concesso, che saremo in grado di resistere al suo intenso bagliore.
Questa cassa di legno rivestita d’oro costruita da Mosè stesso è stata oggetto, negli anni, di svariate leggende e dicerie. Alcuni assicurano che è stata distrutta secoli fa con la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte dei Babilonesi. Altri dicono che fu salvata e custodita dai Templari e che oggi viene tenuta nascosta da una setta massonica scozzese. Eminenti studiosi affermano che questa fonte di incontrollabile potere, denominata anche ‘Angelo Sterminatore’, si trovi nello Zimbabwe.
Ma circa un anno fa il Patriarca della Chiesa ortodossa d’Etiopia Abuna Paulos, in una conferenza stampa tenutasi all’Hotel Aldrovandi a Roma, ha confessato che, come si vociferava già da tempo, l’Arca si trova in Etiopia da moltissimi secoli. “Come patriarca l’ho vista con i miei occhi e soltanto poche persone molto qualificate hanno potuto fare altrettanto, finora”, ha detto Paulos, aggiungendo che essa è custodita in una chiesa non meglio specificata. Per difendere l’Arca autentica dall’assalto dei curiosi, una sua copia sarebbe stata collocata all’interno di ogni chiesa del Paese.
“Non sono qui per dare delle prove che l’Arca sia in Etiopia”, ha concluso il Patriarca, “ma sono qui per dire quello che ho visto, quello che so e che posso testimoniare. Non ho detto che l’Arca sarà mostrata al mondo. E’ un mistero, un oggetto di culto”.
Ce n’è abbastanza per riaccendere la fantasia degli appassionati di segreti e archeologia. Gli emuli di Indiana Jones – ma anche i ricercatori più seri – sono già all’erta. La caccia all’Arca dell’Alleanza, portentosa testimonianza del patto tra Dio e gli uomini, è ricominciata. Con qualche speranza in più. Cartina alla mano, infatti, l’Etiopia è vasta, ma non sconfinata.
(Gianluca Bartalucci)