Un tempo, neanche troppo lontano a dirci il vero, il voyeurismo era privilegio per pochi: il fremito procurato nello spiare, o meglio ancora nel farsi spiare, durante manifestazioni ‘a luci rosse’ non era roba per tutti. Solo i più audaci vi si potevano cimentare, per poter così vedere soddisfatte particolari pulsioni sessuali che non si sarebbero potute espletare nemmeno durante l’atto erotico vero e proprio (o forse si?).
Emblematici in tal senso restano i fotogrammi di ‘Malena‘, il film di Tornatore, dove il tredicenne Renato si apposta per godere di nascosto delle grazie di una Monica Bellucci folgorante nel suo splendore. Allora erano gli anni della seconda guerra mondiale, e le fantasie, specialmente dei più piccini, correvano a briglia sciolta.
Se Renato fosse stato un giovane degli anni ’10 ormai, gli anni del postmoderno e del Web 2.0, non avrebbe dovuto faticare così tanto per scorgere un seno o un pezzo di coscia. Gli sarebbe infatti bastato digitare Youporn, preceduto dalla tripla w, e una miriade di filmati, video e fotografie ad alto contenuto erotico sarebbero comparse davanti ai suoi occhi. In parte si sarebbe trattato di filmati con veri e propri professionisti del porno, prodotti in veri e propri distretti dell’erotismo (la nota Pornovalley statunitense) con alle spalle produzioni plurimilionarie.
Ma in larga parte si tratta invece di filmati amatoriali, il più delle volte girate con telecamerine di bassa qualità se non addirittura con telefonini, per il soddisfacimento dell’animo voyeur che alberga dentro i cuori di molti. Ormai la strada dell’esibizionismo sembra essere stata imboccata, l’imperativo per tutti diventa ‘mostrarsi’, non importa come e quanto, ma importa farlo.
E attenzione, perchè può succedere di diventare star del web a luci rosse anche senza volerlo: e allora, altro che voyeur o esibizionismo, scatta la denuncia. Con buona pace dei guardoni del terzo millennio.