Bimbi alle prese con l’educazione alimentare!

Come portare l’educazione alimentare in tavola senza annoiare i nostri figli? Come fargli mangiare frutta e verdura senza sudare sette camicie? La lotta contro i cibi poco sani è dura e piena di imprevisti, ma alla fine bisogna spuntarla, costi quel che costi.

Così, per aiutare i genitori, ma soprattutto per attirare i più piccoli verso cibi più salutari arriva l’educazione alimentare divertente. Basta problemi, pianti e litigate. I pasti devono essere un momento di serenità e di condivisione. Un momento in cui la famiglia può parlare e confrontarsi sulla giornata appena trascorsa, sui problemi che ci sono e sulle cose da fare.

Dall’America, passando per l’Italia e per il Giappone arriva la nuova tendenza. Un viaggio così lungo per una pratica molto divertente ed accattivante. Si chiama “Playing&Fooding” ed è consigliata anche dalla maggior parte degli esperti. Alcuni di essi hanno compiuto un monitoraggio e hanno trovato riscontro e conferma di quanto affermato. Affidarsi ai prodotti da mangiare giocando è la cosa migliore. Un piccolo segreto, un piccolo trucco, che molti quindi consigliano a mamma e papà.

In cosa consiste? Il Playing & Food è formato per l’appunto da due parole inglesi: food che vuol dire cibo e playing che vuol dire giocare. Basta quindi la traduzione letterale di ogni singola parola per intuire il tutto. Vedere l’ora della pappa come una gioco ed il cibo come uno strumento per giocare, trasformerà automaticamente l’agonia in una cosa molto piacevole. In poche parole niente più lamenti, capricci e pianti da parte dei più piccoli. Passando ai fatti si possono fare alcuni esempi che ci possono aiutare a capire meglio. In America vanno fortissimo prodotti come “Chef Mickey’s Shaped Pasta”, ovvero l’originalissima e fantasiosa pasta della Disney. Non la solita pasta dei grandi ma una pasta speciale con forme strane e divertenti. Un altro prodotto che va per la maggiore sono le “Farm Fresh Eggs“ ovvero  le uova con il guscio colorato. Proprio perché anche l’occhio vuole la sua parte. In Giappone spopola invece “Pikachu’s Kamaboko” o meglio il formaggino galleggiante con il quale i bambini  prima giocano e poi  mangiano.

Solitamente, e sono dati che emergono anche da alcuni studi, è noto che i più piccoli mangino molto più volentieri cibi “sfiziosi” e mal volentieri quelli più nutritivi, questo almeno secondo il 74% degli esperti.  Nello stesso studio si legge come i cibi sani vengano consumati solo se vengono obbligati dai genitori. Il dato è riportato con la percentuale del 45% secondo gli esperti. Con quanto affermato sopra quindi si può ben capire che basta rivoluzionare i cibi sani e renderli più attraenti e più ‘giocosi’. I nuovi sapori devono essere per i più piccoli una esperienza divertente che lascia la voglia di riprovare. Mangiare giocando sembra la cosa più bella che ci sia. Il gioco avvicina ai prodotti salutari in maniera divertente e accontenta genitori, figli e specialisti. Meglio di così!

Alessandra Solmi