“Ho ancora due anni di contratto e la mia volontà è di restare e prolungare. Quindi sul mio futuro non ci sono dubbi“. Parole chiare quelle di Riccardo Montolivo, che in un’intervista rilasciata a Tuttosport sgombra il campo da qualsiasi dubbio circa il suo futuro. “Ho letto e sentito dell’interessamento di Arsenal e Juventus, ma di concreto non c’è mai stato nulla. E, comunque, la mia volontà è chiara“.
Contratto – Sin dall’inizio del mercato si è ipotizzata una partenza del centrocampista azzurro, dovuta alle difficoltà di trovare un accordo per il prolungamento del contratto. Montolivo chiarisce: “La trattativa per prolungare il contratto s’è interrotta quando sono partito per il Mondiale. Ma non c’è, né c’è mai stata, una rottura. Io e la società riprenderemo a parlarne quanto prima, e chiederò di prolungare fino al 2015“.
D’Agostino – Si pensava che Montolivo fosse turbato dall”acquisto di D’Agostino, giocatore dalle caratteristiche simili al centrocampista della Nazionale: “Non è vero. Gaetano è un grande giocatore, qui siamo tutti contenti quando arriva qualcuno ad aumentare la qualità del gruppo. Certo, ora in mezzo siamo tanti, quindi – dice scherzando – ora basta centrocampisti!”.
I dubbi del Gila – Se Montolivo si dice “motivato al 100% e con tanta voglia di ricominciare“, su Gilardino sembra esserci qualche dubbio in più, come ammette lo stesso capitano viola: “Sul suo futuro gli interrogativi sono maggiori. E Juventus e Marsiglia rimangono vigili. Anche Alberto è carico e non devono esserci dubbi, ha ancora tre anni di contratto e pure lui ha intenzione di restare“.
Problemi per Insua – Intanto c’è da registrare un’improvvisa frenata nell’affare Insua. Il terzino argentino, infatti, non sembra intenzionato a ridursi l’ingaggio come richiesto dalla società viola. Pantaleo Corvino ha spiegato: “Con il Liverpool siamo d’accordo, bisogna trovare l’intesa col giocatore sull’ingaggio. Non possiamo garantirgli le cifre che prende al Liverpool“. Almeno per il momento, comunque, l’affare non sembra in pericolo.
Pier Francesco Caracciolo