A dieci giorni dall’efferato omicidio del giornalista greco Socrates Giolias, arriva la rivendicazione dell’attentato da parte dei terroristi del gruppo de “La Setta dei Rivoluzionari“. La notizia è di questa mattina ed è stata pubblicata dal quotidiano greco “Ta Nea“, alla cui redazione è giunto il documento con il quale il gruppo terroristico rivendicava l’omicidio.
Nonostante il cd recapitato nella redazione del giornale e contenente il documento di sette pagine con cui “La Setta dei Rivoluzionari” ha rivendicato l’uccisione di Giolias, la vicenda resta ancora oscura e i suoi contorni sempre più labili. Dal canto suo, Giolias non era un giornalista particolarmene apprezzato dai palazzi del potere: più volte aveva denunciato situazioni in cui ad avere la meglio erano intrighi di palazzo e organizzazioni mafiose. Allo stesso tempo, nemmeno l’opposizione apprezzava il giornalista: spesso Giolias si era prestato anche a diffondere accuse incrociate tra avversari politici.
“La Setta dei Rivoluzionari“, una delle più feroci organizzazioni terroristiche greche sorte durante i tumulti del 2008 e ancora attive, non ha però reso noto nel documento giunto a “Ta Nea” i motivi che sono dietro questo efferato delitto. Giolias è stato ucciso all’aba del 19 luglio con 19 colpi di arma da fuoco sotto la sua abitazione ad Atene. A ricostruire il fatto è stata la moglie incinta, la quale afferma che, mentre dormivano, qualcuno ha citofonato alla porta e ha avvisato Giolias che la sua automobile stava per essere rubata. Il giornalista si è immediatamente recato di sotto e, appena uscito dal portone, è stato raggiunto dai proiettili sparati da tre uomini che poi sono fuggiti. “Spregiudicato e senza paura”, così lo ricordano alcuni suoi colelghi, Giolias era considerato un cane sciolto, malvisto da parlamentari e ministri. Era egli stesso una sorta di opposizione al potere. Ed è per questo motivo che per la polizia greca risulti strano che un’organizzazione terroristica abbia scelto proprio lui come bersaglio.
Le indagini comunque proseguono e la polizia è riuscita a stabilire una corripondenza tra i bossoli dei proiettili che hanno ammazzato Giolias e quelli usati sempre dalla Setta in occasione dell’attentato alla stazione televisiva Alter, durante il quale il gruppo aveva minacciato di morte tutti i “giornalisti venduti” e gli esponenti del potere politico ed economico greco.
Augusto D’Amante