Si tratta di una vera e propria svolta verde quella che investirà il celebre Empire State Building, edificio custruito nel lontano 1931. Il grattacielo newyorchese, progettato in stile Art Deco dagli architetti Lamb e Harmon, si rifà dunque il look. I proprietari del famoso stabile, infatti, sono pronti ad investire una cifra pari a 13 milioni di dollari. Il tutto con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico del 40% e l’inquinamento.
Il progetto è assai interessante, oltre ad essere un toccasana per l’ambiente di New York, già pesantemente investito dal problema dell’inquinamento da smog. Al completamento dei lavori di restauro, infatti, i proprietari contano di ridurre le emissioni inquinanti, ottenendo in 15 anni un risultato equivalente al ritiro dalla circolazione di circa 20.000 vetture. “Quando ne abbiamo assunto il controllo, sapevamo che l’Empire State Building necessitava di essere ristrutturato. Era distrutto. Quello che ora stiamo facendo, ovvero renderlo più verde, non lo facciamo perché è giusto farlo, ma perché ha senso dal punto di vista economico: se non riduciamo i consumi energetici, perderemo soldi e saremo meno competitivi nei confronti di Cina, India, Brasile e altre economie emergenti”, afferma, in un’intervista al quotidiano Guardian Anthony Malkin, presidente della Malkin Holding.
In termini puramente tecnici, i lavori di ristrutturazione e ammodernamento prevedono un nuovo rivestimento per le oltre 6.150 finestre dell’Empire State Building. Si tratta di inserire un’apposita pellicola isolante, in grado di proteggere gli ambienti interni, allestendo allo stesso tempo un sistema di aerazione a basso consumo. Un sistema che “ci permette di mostrare cosa è possibile fare senza montare un solo pannello solare, una turbina a vento o un’unità geotermica e senza – aggiunge Malkin – avere bisogno di ulteriore capacità elettrica”.
Di Marcello Accanto