A “spasso” per la Via Lattea, la sonda della Nasa “Kepler” ha fatto degli incontri interessanti. Pare proprio che nella nostra galassia pianeti simili al nostro ce ne sono. E anche tanti. Kepler ne ha contati infatti circa 100 milioni.
I 600 milioni di dollari, tutti racchiusi dentro le lastre metalliche che costituiscono la sonda Kepler e che la Nasa ha lanciato nello spazio nel marzo del 2009 con l’obiettivo di scoprire pianeti nell’universo, ha riportato agli astronomi scettici un numero incredibili di pianeti simili al nostro che si trovano nell’universo, almeno per quanto riguarda le dimensioni. A commentare da subito questo dato è Dimitar Sasselov, docente dell’università di Harvard e direttore del progetto “Harvard Origins of Life” durante la “TEDGLobal conference”, evento realizzato da una organizzazione no profit: “I pianeti come la Terra ci sono, la nostra galassia ne è piena, solo che con il nostro piccolo telescopio, nei prossimi due anni riusciremo ad analizzarne al massimo una sessantina“.
E’ dai tempi di Copernico che l’uomo si pone la domanda se, oltre al nostro pianeta, ne esistano altri simili nell’universo. Tante le teorie e le ipotesi che nei decenni si sono succedute sull’argomento. E adesso Kepler sembra portare un po’ di speranza almeno a chi da sempre si fa fautore della teoria per la quale non siamo soli nell’universo. Su un campione di 1160 sistemi analizzati nella Via Lattea dalla sonda della Nasa, ne sono stati individuati 140. In totale, dunque, nella nostra galassia potrebbero esserci oltre 100 milioni di pianeti gemelli della Terra. Un numero al di fuori dell’immaginario. Attenzione però: i pianeti in questione sono paragonabili al nostro non perchè risultano abitati o abitabili, ma perchè presentano dimensioni simili o uguali a quelle della Terra. Quindi nulla ci dicono i dati rilevati da Kepler sulla possibile presenza di altri mondi abitabili o di condizioni che possano favorire la vita su questi pianeti. La scoperta va però ad arricchire il grande numero di esopianeti (o pianeti extra-solari, cioè che non fanno parte del Sistema Solare), composto principalmente da pianeti “gemelli” di Giove. Finalmente adesso, grazie a Kepler, anche la Terra potrà “vantarsi” di avere dei “gemelli” in giro per l’universo.
Augusto D’Amante