La conferenza di Verdini tra polemiche e sfuriate

Si parte da una domanda che una giornalista de “L’Unità” rivolge a Denis Verdini nel corso della lunga conferenza stampa convocata ieri e si finisce con il direttore de “Il Foglio”, Giuliano Ferrara, che in maniche di camicia abbandona la sala, sfuriando contro la collega. La domanda che Claudia Fusani anticipa essere “noiosa” riguarda una serie di assegni circolari di circa 600 mila euro che il coordinatore del Pdl avrebbe incassato, tra giugno e dicembre 2009, a nome di tale Tomasetti per versarli a “Il Giornale di Toscana”.

Dopo aver recepito le precisazioni dell’ex direttore del Credito Cooperativo Fiorentino che riprende la giornalista su diversi “tecnicismi”, accusandola di incorrere in inesattezze grossolane, Claudia Fusani ottiene la sua risposta: quegli assegni non sono stati incassati, ma solo versati. Ossia – spiega Verdini – gli assegni circolari, quando sono girati, possono essere versati in qualunque conto perché ne rimane traccia.

Una spiegazione che non convince totalmente la cronista de “L’Unità” che torna a incalzare Verdini sull’argomento. E’ a questo punto che il deputato del Pdl, Giorgio Straquadanio, inforca la giornalista: “Signora – le urla – lei sta dicendo una montagna di cazzate”. Parole alle quali la Fusani replica tempestivamente: “Le cazzate le dirà lei, tenga a posto le parole”. Ma la sala si è già surriscaldata, tanto che dalle ultime file un informale Giuliano Ferrara sbotta apostrofando la collega: “Chiedete invece alla Fusani – dice rivolgendosi ai giornalisti presenti – come mai è passata da “La Repubblica” a “L’Unità” e in quali circostanze. Questo e’ uno stato di polizia. La Fusani che dà lezioni di moralità”. Quindi abbandona la sala.

Il riferimento del direttore de “Il Foglio” è alla cicostanza che portò al presunto allontanamento di Claudia Fusani dal giornale diretto da Ezio Mauro dopo che venne accertato un coinvolgimento della giornalista (insieme al collega Luca Fazzo) nella vicenda relativa alla “banda Sismi”. La cronista avrebbe cioè rivelato informazioni a Pollari, Mancini & co. in modo da “tutelare” il rapporto preferenziale che si era instaurato con fonti considerate preziose per il suo giornale.

Dal canto suo, “L’Unità”, il quotidiano diretto da Concita De Gregorio per cui la Fusani attualmente lavora, ha espresso piena solidarietà alla cronista: “Alla collega Fusani – ha scritto il Consiglio di redazione – va la vicinanza di tutta la redazione in nome del rispetto che si deve al lavoro dei cronisti e al libero esercizio della professione. Valori che appaiono sempre più calpestati dall’arroganza di chi è infastidito dalla libertà di stampa e dalla ricerca della verità, che cerca di intimidire chi fa il suo dovere agitando – conclude la nota –  inaccettabili e incosistenti sospetti”. E non è che l’inizio perché al coro delle persone che hanno espresso vicinanza alla giornalista Fusani, stigmatizzando il comportamento di Ferrara e Straquadanio,  si sono uniti anche la Fnsi, l‘Associazione stampa parlamentare, il Cdr de “La Repubblica” e alcuni esponenti del Pd, dell’Udc e dell’Idv.

Maria Saporito