Samuel L. Jackson è stato ospite al Giffoni Film Festival per rispondere alle domande dei ragazzi sul mondo del cinema. “Oggi si fanno solo film sui vampiri – ha detto l’attore – e il mercato predilige tematiche per ragazzi. Un film per adulti, con temi seri, ha enormi difficoltà a trovare i finanziamenti”. Candidato al Premio Oscar per la sua interpretazione in Pulp Fiction, la sua carriera cinematografica iniziò alla fine degli Anni Settanta portandolo fino ad oggi a recitare in ben 68 film, con un incasso totale di circa 8 miliardi di dollari. Chi meglio di lui potrebbe perciò analizzare l’attuale situazione del cinema, in questo periodo di crisi. “Oggi fare i film indipendenti è diventato molto più difficile rispetto a cinque anni fa – ha spiegato -. E’ il mercato che detta le regole e vuole che si facciano film più leggeri”.
La Marvel lo ha scelto per il prossimo appuntamento cinematografico dedicato al mondo dei fumetti. Nel 2008 Jackson interpretò Nick Fury in Iron Man 2 e vestirà ancora i suoi panni anche in Captain America e The Average. “I film sui supereroi piacciono alla gente e per questo hanno successo – dichiara -. Io mi sono molto divertito prima dell’arrivo della Marvel doppiando Gli Incredibili (nel cartone della Pixar donò la sua voce a Lucius Best ndr) e poi lavorando in Unbreackable. Poi sono arrivati i film tratti dai fumetti. Ho lavorato in Iron Man ma non sarò nel prossimo: Tony Stark se la caverà benissimo anche senza Nick Fury. Non sarò neppure in Thor di Kenneth Branagh, un film che ha grandi potenzialità e un cast eccezionale. Sarò invece in Capitan America e, soprattutto, in The Average, film su cui la Marvel punta tantissimo”.
Per Samuel L. Jackson è un sogno che si realizza poter interpretare un ruolo in diversi film che avrebbe voluto vedere fin da ragazzo, infatti confessa: “Posso scegliere e spesso mi innamoro di ruoli che avrei voluto vedere da giovane quando, il sabato, andavo nelle sale”. Nel prossimo futuro però l’attore non si immagina solo al cinema. “Ho letto un copione teatrale che mi ha entusiasmato – dice -. Racconta dell’ultima notte di Martin Luther King. Si intitola The mountain top e mi piacerebbe portarlo a Broadway. Il progetto è concreto ma dipende dal tempo che avrò a disposizione perché sono impegnato molto sui set cinematografici”.
Andrea Camillo