Roma (31 luglio) – «Vorrei arrivare entro i prossimi tre anni a togliere le barriere e le reti di protezione da tutti gli stadi italiani»: il ministro dell’Interno Maroni non intende fare un passo indietro sulla “tessera del tifoso”. E plaude alle società di calcio che dopo un primo momento d’incertezza hanno «aderito convintamente», anche contro le pressioni «di alcuni settori degli ultras e anche della politica». E dopo aver anticipato per settembre un decreto legge che conterrà le misure attuative delle norme già esistenti, il ministro replica duramente a chi lo accusa che il provvedimento attuato possa costituire «una schedatura. Non è uno strumento per controllare ma per favorire il tifoso buono e lasciar fuori dallo stadio chi ci va con altri scopi».
Dello stesso parere il presidente della Figc, Abete: «Si tratta solamente di uno strumento di fidelizzazione». Meno certezze, invece, sul rapporto con la Lega Calcio che ieri ha fatto registrare nuove e profonde lacerazioni. E’ saltata, infatti, la riunione prevista in mattinata fra Beretta, Tavecchio e Lotito per la revisione dello statuto. Beretta ha poi annunciato «l’assenza della Lega anche nel consiglio federale del 4 agosto».
Così, tra polemiche e tessere del tifoso, tra strappi e crisi economica che si ripercuote anche sul ricco calciomercato nostrano, il Campionato prenderà il via tra poco. Toccherà al bel gioco spazzare via le critiche piovute sul sistema calcio del “bel Paese”.
Raffaele Emiliano