Sicurezza alimentare:in Italia controlli efficienti e capillari

Il sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini ha presentato il 27 luglio, i risultati dell’attività di controllo svolta dal Ministero e dai Nas per garantire la sicurezza degli alimenti.

In una nota del ministero della Salute si legge, che nell’anno 2009 nell’ambito del Servizio sanitario nazionale,  su 470.612 unità di stoccaggio e distribuzione di alimenti, si sono rilevati l’11,7 per cento di prodotti fuorilegge.

La percentuale più elevata di irregolarità è stata riscontrata nelle produzioni non vendute al dettaglio, che hanno registrato una percentuale del 28,4 per cento, seguita dal settore della ristorazione con il 19,9 per cento.

Per quanto riguarda invece la vigilanza sulla presenza di residui chimici in animali ed alimenti di origine animale (Pnr: piano nazionale residui), su 33.552 campioni, cifra molto superiore a quella minima dovuta, solo lo 0,22 per cento ossia 74 campioni si sono rivelati irregolari.

Stessa irrisoria cifra si registra nel rapporto del 2009 sui Fitofarmaci, per il quale sono stati analizzati 5.573 campioni, tra frutta, ortaggi, cereali, olio, vino e baby food, tra questi solo in 40 sono risultati positivi a livelli di fitofarmaci maggiori al limite di legge, pari allo 0,7 per cento, cifre rassicuranti per il cittadino-consumatore, che può contare su una quantità elevata di prodotti sani e sicuri.

Nell’ultimo mese tra il 20 giugno ed il 20 luglio 2010 i carabinieri dei Nas, hanno condotto inoltre l’operazione cibo sicuro, e rilevato che su 3.300 ispezioni, esistevano 1.130 situazioni irregolari, una cifra ancora alta che ha portato la segnalazione di 199 persone all’autorità giudiziaria e 940 a quella amministrativa.

Il sottosegretario Francesca Martini ha espresso soddisfazione riguardo i risultati ottenuti dai controlli dei Nas, “posso affermare la mia soddisfazione per l’implementazione di un sistema di controllo veramente efficiente e capillare, la cui estensione inizia con la produzione primaria agricola e le importazioni e giunge fino alle fasi di vendita e somministrazione di alimenti. Non c’è un singolo passaggio della filiera che sfugga”.

Giulia Di Trinca