Il giorno dopo la spaccatura del Popolo della Libertà, coi berlusconinani da una parte, e i finiani dall’altra, le ipotesi su quel che ne sarà del governo si rincorrono. Si andrà a nuove elezioni, oppure la maggioranza terrà? Ci sarà una nuova “campagna acquisti”, oppure i parlamentari dell’opposizione resteranno ciascuno al proprio posto? Sono domande a cui non è facile dare una risposta.
Secondo Marco Travaglio, il cambio di casacca di alcuni parlamentari di Udc e Pd non è un’ipotesi improbabile, anzi.
Scrive il giornalista de “Il Fatto Quotidiano”: “Nel 1994 il traditore era Bossi. Nel 2001-2006 erano Casini e Follini. Ora è Fini, che nei prossimi mesi verrà randellato a reti ed edicole unificate. Si scoprirà che Granata rapina le banche, Bocchino spalanca l’impermeabile ai giardinetti, Briguglio deruba le vecchiette. Stessa sorte toccherà a chiunque si avvicini ai finiani. Ma qualcosa rischia anche B. visti i tassi di assenteismo parlamentare del Pdl, solo gli inciucisti Pd & Udc potranno salvare le sue leggi vergogna prossime venture“.
Secondo il giornalista, a Berlusconi, quel che interessa veramente, sono le leggi in materia di giustizia. Queste norme saranno il vero banco di prova per un governo che al momento appare debole. Marco Travaglio ritiene che solo pezzi del Pd e Udc, in particolare l’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro, potrebbero tenere in vita l’esecutivo. Senza dimenticare Rutelli, che stranamente non viene citato dal giornalista de “Il Fatto”. Sarà inciucio?
G. M.