Ora Patrimonio dell’Umanità, il luogo scelto per i test nucleari

C’è un nuovo iscritto nella prestigiosa lista dell’Unesco come Patrimonio Culturale dell’Umanità: l’Atollo di Bikini, che si trova nelle Isole Marshall e tristemente famose per essere state il luogo scelto dagli Stati Uniti per testare 23 bombe nucleari  durante la Guerra Fredda.

La candidatura di questo  luogo  del Pacifico del  Sud al prestigioso titolo di ‘Patrimonio Culturale’ è stata approvata proprio questa domenica dai membri del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (l’Organizzazione  delle Nazioni  Unite per l’Educazione, la Scienza e  la Cultura), riunite dallo scorso  lunedì a Brasilia per la loro 34esima riunione.

Juca Ferreira, presidente del Comitato e  ministro della Cultura del Brasile, ha descritto  la decisione come un riconoscimento ‘ simbolico, dell’Atollo di Bikini, per l’umanità’ ricordando che una tragedia così non può essere dimenticata. Ferreira ha sottolineato “L’esperienza dell’ Atollo  non si può ripetere e deve rimanere impressa nella memoria delle future  generazioni”.

Il sindaco dell’ atollo Alson Kelen ha affermato che “L’esperienza di test nucleari, lo sgombero di una popolazione dal suo ambiente e  la devastante  contaminazione del nostro  paese sono la parte di una storia che non si è ripetuta in altre parti del mondo. La sua  designazione come Patrimonio dell’Umanità permetterà che la storia di quel  periodo lo ricordi per sempre”.

L’atollo ,  composto da  36 isole che fanno da confine ad  una laguna di circa  600 chilometri quadrati, è segnato dai giganteschi crateri lasciati dalle 23 bombe nucleari ad idrogeno che, tra il 1946 e 1958, sono state testate nella zona.

Secondo i  responsabili della candidatura, le bombe che sono esplose nell’atollo avevavo  una forza che era   7.000 volte superiore a quella della bomba di Hiroshima. Gli abitanti del luogo sono stati riportati nell’Atollo Rongerik e da alcuni  anni  reclamano il diritto di ritornare  a Bikini e rivendicano che l’atollo sia protetto come Patrimonio Culturale.

Oltre all’Atollo di Bikini, il Comitato di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha iscritto anche come nuovi luoghi  del Patrimonio dell’Umanità il distretto di  At-Taraif em ad-Diríyah in Arabia Saudita.

Approvate inoltre le  candidature dell’ Intricato Bazar Storico di Tabriz in Iran, il Complesso di  Khanegah e il  Santuario Sheik Safi al-Din em Ardabil sempre in Iran, l’insieme degli  strumenti astronomici della città di Jaipur in  India  conosciuta come Jantar Mantar e le ville storiche  Hahoe e Yangdong in Corea. Altri luoghi iscritti nella  lista del Patrimonio dell’Umanità sono stati  il Monumento Marino di Papahanaumokuakea, nelle Hawaii  (Stati Uniti) e approvato  come Patrimonio Misto sia Naturale che  Culturale; l’Altopiano  Centrale dello Sri Lanka e la Zona di Conservazione del Ngorongoro in Tanzania.

Con le  dieci  nuove  iscrizioni si elevano a 899 il numero dei luoghi  inclusi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’ Unesco. I membri del Comitato  del Patrimonio Mondiale, però, devono analizzare fino a  martedì le altre  29 candidature presentate da 33 Paesi.

Maria Luisa  L. Fortuna