Campania, Caldoro minaccia sulle nomine

NAPOLI (4 agosto 2010) – Il governatore della Regione Campania Caldoro è stanco di attendere. «Domani si chiude o salta tutto». Basta trattative e rinvii. Le nomine dei commissari delle aziende sanitarie devono farsi quanto prima e Caldoro rivolge il suo ultimatum soprattutto ai centristi dell’Udc, Ciriaco De Mita in primis, che l’altra sera hanno impedito l’accordo. Domani il governatore campano porterà in giunta una rosa di sette nomi. Prendere o lasciare.

«Il problema è tutto interno all’Udc», è la confidenza del governatore. Un modo per dire che nel Pdl l’intesa c’era e c’è.

Al giudizio del presidente della Regione fanno eco le parole del capogruppo del Pdl in Regione Fulvio Martusciello. «I nomi proposti sono di alta qualità. I partiti devono rimanere fuori dalla sanità in coerenza – spiega – con la linea della discontinuità e del rinnovamento che ci ha caratterizzato in campagna elettorale».

Caldoro governa una «Regione con tanti problemi, lasciata senza cassa con un ammanco di circa 1.100 milioni» e proprio sulla sanità non transige. Ecco perchè non comprende i tentennamenti dell’Udc.

L’altro giorno il suo vice Giuseppe De Mita ha sollevato un problema di «condivisione, di collegialità delle scelte». All’Udc per esempio non è piaciuta la decisione di Caldoro di nominare quattro consiglieri, quattro parlamentari (Raffaele Calabrò, Riccardo Villari, Nicola Formichella, Maurizio Iapicca) affidandogli deleghe di primo piano come sanità, fondi Ue, società partecipate. «E la giunta che ci sta a fare?», è lo sfogo di De Mita. Da qui la considerazione del vicegovernatore per cui la querelle sulle nomine «è solo coincidente con una condizione più complessiva di disagio», legata anche al ruolo, sostiene l’Udc, di alcuni assessori (come Marcello Taglialatela) che godrebbero di eccessiva luce.

I vecchi riti Caldoro li respinge. «I consiglieri? Chi vuole collaborare con me è il benvenuto». Domani porterà in giunta una rosa di sette nomi. Sei sono sicuri: Achille Coppola, Vittorio Russo, Francesco Rocca, Sergio Florio, Enrico Di Salvo, Ferdinando Romano. Per il settimo si attende l’Udc: tre i favoriti: Massimo Lanocita, Salvatore Aversano, Ettore Novellino. «O si chiude o salta tutto», ribadisce Caldoro. «Non sarà l’Udc a rompere – assicura Sommese, dell’Udc – anzi ringraziamo Caldoro e registriamo la sua decisione di rinviare come un atto di forza e non di debolezza».

Raffaele Emiliano