Roma (5 agosto 2010) – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non deve dimettersi perché ”guida un governo di coalizione. Ha subito infinite pretese dalla Lega. Ora farà i conti con le posizioni ben più ragionevoli dei finiani”.
Sono le parole del leader dell’Api Francesco Rutelli, il quale in un’intervista a Repubblica sostiene che oggi ”è senz’altro l’inizio di una nuova stagione politica. Non voglio fare polemiche con il Pd, ma è evidente che tra Vendola, Di Pietro e Grillo a sinistra è iniziata un’altra storia. A destra il partitone si è rotto. Ieri è nato il post-bipolarismo” e ”il Pd tra non molto dovrà scegliere” con chi stare, se con l’Api o con Di Pietro.
Rutelli rassicura comunque i cronisti di non avere problemi a stare al fianco di Gianfranco Fini, appena balzato fuori dalla nave del Pdl che lui stesso aveva contribuito a costruire. ”Mi sentirei più a disagio con l’Idv”, dice senza mezzi termini il numero uno dell’Api spiegando poi che ”le elezioni hanno prodotto questo governo. Se cadesse, si tornerebbe a votare, perchè non vedo le condizioni di quel governo di responsabilità nazionale che pure sarebbe necessario”.
Il leader dell’Api replica infine al premier Berlusconi, secondo il quale il terzo polo è roba da Prima Repubblica. ”Se fosse solo la combinazione di leader e partiti avrebbe ragione – rileva Rutelli – ma a noi interessa un progetto coraggioso di riforme per il Paese”.
Insomma, se nel centrodestra la situazione è quanto mai tragica, dalla parte opposta non sembra esserci troppa chiarezza in merito alla posizione da assumere in seguito all’eventuale caduta del governo.
Raffaele Emiliano