“A luglio abbiamo fatto il record di passeggeri, quasi 2,4 milioni, l’8% in più dello scorso anno. I ricavi del mese sono saliti del 17%, gli aerei viaggiano pieni al 76%, 3 punti percentuali meglio del 2009 e in cassa abbiamo 530 milioni”. Sono, questi, i confortanti numeri resi noti dall’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, intervistato da ‘La Repubblica’.
L’ad non nasconde un certo entusiasmo nel comunicare il buon stato di salute della principale compagnia aerea italiana: con alle spalle un semestre caratterizzato da perdite dimezzate, “il terzo trimestre – spiega Sabelli – chiuderà con un risultato migliore dei 15 milioni di utile dell’anno scorso e nel 2011, come previsto, saremo in pareggio operativo”.
“Sui voli intercontinentali – prosegue l’amministratore delegato precisando che il merito è tutto della congiuntura – i passeggeri sono cresciuti del 40% e su quelli europei del 20%, e noi riusciamo a vendere a prezzo migliore i nostri biglietti. Sul mercato domestico i prezzi sono in calo del 6-7% rispetto all’anno passato. Le prospettive sono buone – aggiunge – anche per il resto dell’estate”.
Il leader di Alitalia ci tiene, inoltre, a comunicare le cifre che rendono la situazione finanziaria della compagnia “solida e sostenibile”: “Ci sono 730 milioni di debiti netti ma a fronte di una flotta che da sola vale molto di più. C’è liquidità per 530 milioni – si legge ancora nell’intervista – e non sono in vista aumenti di capitale, piuttosto abbiamo rimborsato 420 milioni di debiti sui nostri aerei”.
In conclusione, il numero uno del gruppo pone l’accento sull’importanza dell’hub di Fiumicino, nonostante il rallentamento degli investimenti per il mancato sblocco delle tariffe: “Ho incontrato i vertici di Adr nei giorni scorsi – afferma – spiegando che abbiamo bisogno come il pane a medio termine dei nuovi moli per i terminal dedicati e del sistema bagagli. Ma speriamo – conclude – che la situazione si sblocchi prima”.
Mauro Sedda