Le segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Orsa, Faisa-Cisal e Ugl-Trasporti dell’Umbria comunicano, “con estremo rammarico e disappunto, la rottura, verificatasi lo scorso martedì 3 agosto, della trattativa per la definizione dell’accordo sindacale relativo alle modalità di conferimento dei dipendenti delle aziende pubbliche del trasporto pubblico locale alla costituenda azienda unica regionale”.
“Tale rottura – afferma la nota sindacale congiunta – consumatasi, dopo un’estenuante trattativa, al terzo incontro tra le parti, è dovuta alla rigidità mostrata dalle controparti rispetto ad alcuni punti che per le organizzazioni sindacali sono di primaria importanza. Infatti, – proseguono le organizzazioni sindacali – nonostante su alcune questioni si era riusciti a trovare soluzioni equilibrate, su altre le controparti non hanno lasciato intravedere la possibilità di addivenire ad un accordo, assumendosi, di fatto, la responsabilità della brusca interruzione della trattativa”.
“I punti sui quali – si legge ancora nel comunicato – si registrano distanze considerevoli sono l’indisponibilità delle controparti ad accettare il confronto sul nuovo organigramma e sulle sedi di lavoro che ne conseguono, dando per scontata la necessità di attivare forme di mobilità territoriale, nonostante il protocollo sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e gli enti proprietari il 21 dicembre 2009 lo prevedesse espressamente”.
Ciò che denunciano i sindacati è, inoltre, “l’indisponibilità delle controparti ad assumere impegni relativamente all’omogeneizzazione dei trattamenti economici del personale proveniente dalle diverse aziende”, ma anche all’indisponibilità a parificare le retribuzioni del personale interessato dal riconoscimento del minor tempo di lavoro con quelle del restante personale”, ancora, all’indisponibilità delle controparti a rendere esigibile la stabilizzazione del personale attualmente impiegato con contratto a termine”.
“Ad appesantire ulteriormente il clima, – si aggiunge nella nota – sono intervenute le notizie relative al riconoscimento del parametro superiore dato da alcune aziende ad alcuni lavoratori, in assenza di confronto con le organizzazioni sindacali e in palese contraddizione con le affermazioni fatte dalle stesse aziende rispetto alle ristrettezze di risorse e alla conseguente necessità di compimento di sacrifici a carico, soprattutto, dei lavoratori”.
Le sigle sindacali in questione, “alla luce delle già citate difficoltà relative al proseguo del confronto, prima di assumere le opportune determinazioni, ravvedono la necessità di ricevere, dagli enti proprietari firmatari del già citato protocollo, le opportune garanzie circa il rispetto dello stesso. Infine, le stesse ravvedono anche la necessità di ricevere dagli stessi enti, impegnati nella duplice veste di proprietari delle aziende e di fruitori dei servizi garantiti, gli opportuni chiarimenti rispetto alle risorse economiche del settore”.
Mauro Sedda