Una proposta anti-costituzionale, così l’ha definita il PD, quella fatta dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, riguardante un eventuale inserimento di una tassa sui cortei nella Capitale. il problema è il costo spiega Alemanno, facendo un rapido calcolo in effetti per un corteo di circa 10.000 persone le spese del Comune, ripartite tra i vari servizi da assicurare ( sicurezza,pulizia strade,etc..), si aggirano sui 17-18mila euro.
Ora, pur che ovviamente non tutte le manifestazioni possano risultare così estese, solo a Roma, il numero di cortei è di circa 550. Non è raro assistere a qualche intervista televisiva in cui passanti o autisti spazientiti si lamentano per il numero di eventi che occupano quotidianamente le strade della Capitale. Seguendo le indicazioni numeriche se ne deduce che sul territorio capitolino “circola” più o meno un corteo e mezzo al giorno, e si sta parlando solamente di quelli autorizzati.
“Dovranno pur pagare qualcosa” sostiene Alemanno, ma appunto piovono critiche, dall’opposizione in primis, così consigliere regionale Pino Battaglia (PD): “Tassa, tariffa, contributo ai servizi, e’ patetico l’eureka comunale per giustificare agli occhi dei cittadini l’attacco ad un loro diritto costituzionale. L’amministrazione comunale si dice scontenta della sporcizia e del traffico di Roma e il nuovo capro espiatorio adesso sono le manifestazioni” .” Peccato – incalza il Consigliere – che i romani per via dell’inefficienza del Comune, con questi problemi debbano convivere anche il giorno prima, il giorno dopo i cortei di protesta e tutti i giorni a seguire. Se Alemanno e’ cosi’ preoccupato per spese e costi, potrebbe invece cominciare a recuperare molti soldi tagliando le molteplici consulenze, emorragie d’incarichi e mettendo fine ai doppi stipendi lautamente pagati nelle aziende comunali.
Il vero problema non sarebbero quindi i cortei in se stessi, ma la sporcizia che ne deriva e la mancata capacità di gestire le conseguenze dovute al loro svolgimento da parte dell’amministrazione comunale. Umberto Marroni, capogruppo PD a Roma, ci va giù ancora più duro, pur prendendo la cosa ironicamente:”Ormai non ci sono più limiti alla fantasia del sindaco nell’inventare nuove tasse, ci aspettiamo a questo punto a breve l’introduzione della tassa sui sit in o di quella sulle assemblee”, aggiungendo che la proposta del Sindaco è del tutto incostituzionale, basandosi sul principio che non si può far pagare le persone per manifestare liberamente le loro idee. In effetti, così facendo, cadrebbe almeno in parte il principio di libertà che muove le manifestazioni ideologiche, politiche, culturali, religiose. Resta però il grande problema del costo di tali eventi, che preoccupa non poco Alemanno, soprattutto se questo costo, unitamente al numero di manifestazioni, dovesse con l’andare del tempo, aumentare in modo incontrollato.
A.S.