
Un uomo di nazionalità turca, Alì Orgen, è stato arrestato un paio di giorni fa a Taranto dalla polizia. L’accusa che gli viene rivolta è di aver militato nel Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), un movimento politico clandestino armato, attivo in particolar modo nel sudest della Turchia, col quale l’uomo sarebbe tuttora in contatto.
Orgen è un trentaseienne di etnia curda sulla cui testa pende un mandato di cattura internazionale. Infatti deve ancora scontare i sei anni di carcere che gli sono stati comminati dalla magistratura turca, la quale adesso ne chiede l’estradizione.
Perfettamente in regola con le regole sul soggiorno, Orgen viveva da qualche anno a Taranto, dove gestiva un’attività di phone center. Tuttavia, la sua posizione aveva già destato alcuni sospetti qualche mese fa, quando un’inchiesta della procura di Venezia aveva individuato l’esistenza di contatti sospetti tra il soggetto e alcuni degli indagati coinvolti.
Questa precedente inchiesta aveva portato a risultati concreti il 26 febbraio, nel momento in cui furono arrestate 11 persone (un italiano e dieci turchi) con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Dalle indagini emerse che i fermati avevano reclutato e formato militanti da utilizzare per le azioni del partito dei lavoratori curdi.
L’arresto di Orgen è stato realizzato dalla Polizia di Taranto con il coordinamento operativo dell’Ucigos e l’ausilio dell’Interpol. Nella fase finale degli anni ’90 l’uomo sarebbe stato utilizzato come addetto alla comunicazione tra i vari nuclei dell’organizzazione terroristica.
Gianluca Bartalucci