Secondo diverse fonti ufficiali, questo martedì, quattordici occupanti di un aereo passeggeri, sei dei quali erano cittadini stranieri, sono morti nello schianto dell’aereo nella zona a sud-est di Katmandù, sempre secondo le fonti si stavano dirigendo alla regione dell’Everest.
Il portavoce del Ministero degli Interni, Jaya Mukunda Janal, ha informato che l’incidente si è verificato sulle montagne del distretto di Makwanpur, situato a circa 100 chilometri a sud-est della capitale Nepalese.
In un comunicato, l’ Autorità di Aviazione Civile del Nepal ha precisato che l’aereo era diretto verso la città di Lukla, ma a causa delle avverse e critiche condizioni atmosferiche ha dovuto fare ritorno fino a Katmandú, ma è stato quello il momento nel quale sono cessate le comunicazioni con la torre di controllo dell’aeroporto e si sono persi i contatti con il mezzo.
Nell’aereo viaggiavano tre persone dell’equipaggio ed undici passeggeri, dei quali sei erano stranieri e come hanno precisato le fonti dell’aviazione civile quattro erano cittadini statunitensi, uno era giapponese e un altro britannico.
Il capo responsabile delle operazioni dell’ Aeroporto Internazionale Tribhuwan di Katmandù, Purusottam Shakya, ha confermato le morti di tutti i passeggeri ed ha precisato che le squadre di salvataggio che sono giunte nella zona teatro dello schianto sono sul punto di recuperare i cadaveri o quello che rimane di loro anche se, ha sempre fatto notare il capo responsabile, sono numerose le variabili e i problemi logistici da tenere presente. Shakya ha detto che l’aereo incidentato si è spezzato in vari tronconi e che le operazioni di salvataggio si sono rivelate più complicate a causa della pioggia che sta cadendo copiosa nella zona.
Questo è il più grave incidente aereo avvenuto in Nepal dall’ottobre del 2008, quando diciotto persone sono morte nello schianto dell’aereo della compagnia Yeti Airlines in quel caso, nella zona est del paese.
Maria Luisa L.Fortuna