E’ stata finalmente ritrovata, nel corso della giornata di ieri 27 agosto, la tartaruga azzannatrice di quasi 70 centimetri e ben 20 chilogrammi ai confini del Parco Nazionale del Circeo; il ritrovamento è stato effettuato dagli uomini del Servizio Cites di Roma del Corpo Forestale dello Stato che hanno repentinamente messo al sicuro l’esemplare adulto, alquanto pericoloso per la salute e l’incolumità pubblica e che è stato scoperto all’interno del reticolato di canali dell’Agro Pontino. La tartaruga è stata scoperta dal gestore di un agriturismo che ha chiamato immediatamente gli esperti della Forestale, avendo notato subito la pericolosità del rettile; la tartaruga azzannatrice chiamata tecnicamente “Chelydra serpentina” è difatti un predatore di notevole potenza con una forza inaudita nelle mascelle e nel becco a rostro le quali, insieme allo scatto rapido e fulmineo possono causare gravi danni per chiunque si trovi vicino a lei.
La specie a cui appartiene questo esemplare è stata, a seguito di questa riscontrata pericolosità, aggiunta all’elenco degli animali pericolosi che il Ministero dell’Ambiente ha stilato; la stessa legge italiana vieta rigorosamente detenzione o vendita di questo animale, punendo chiunque trasgredisca con l’arresto da tre mesi fino ad un anno o l’ammenda da sette a 75mila euro. Secondo una possibile ricostruzione della vicenda qualcuno, ignaro della pericolosità dell’animale, lo avrebbe acquistato ed in seguito abbandonato nelle campagne dell’Agro Pontino; ma questo ritrovamento si aggiunge a quelli, già effettuati in precedenza, di animali pericolosi ed esotici , oltre che protetti, ad opera degli uomini del servizio Cites della Forestale nel corso dell’estate. L’esemplare di tartaruga sarà, a seguito del ritrovamento, trasferito in un centro Wwf appositamente adibito alla tutela di questa specie.
Rossella Lalli