Il quotidiano ultraconservatore iraniano Kayhan oggi ci è andato ancora più pesante. Dopo gli insulti di ieri con i quali aveva definito “prostituta” , la moglie del Presidente francese Sarkozy, per essersi schierata a favore di Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per aver partecipato, secondo i giudici alla presunta uccisione del marito, oggi, in un articolo apparso sulla testata giornalistica in questione, è stato sostenuto che la Bruni meriterebbe di morire.
Kayhan rimanda al mittente “l’indignazione di questa prostituta italiana. L’esame degli antecedenti di Carla Bruni mostra chiaramente il perché questa donna immorale abbia sostenuto una iraniana condannata a morte per adulterio e per aver partecipato all’omicidio del marito e infatti lei stessa merita la morte“. Una tesi a dir poco allucinante, al di là di come la si possa pensare su Sakineh.
Se Ramin Mehmanparast, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, aveva comunque condannato le parole del giornale ultraconservatore, quando quest’ultimo, non più tardi di qualche ora fa, aveva attribuito l’appellativo di prostituta (cosa che ha rifatto) alla Bruni, ora quelle che da più parti sono state definite delle vere e proprie minacce di morte, potrebbero aggravare la situazione diplomatica, già fin troppo pesante.
“Non riteniamo che usare parole indecenti e offensive sia una mossa giusta – ha dichiarato il portavoce del ministero – spero che i media stiano più attenti. Possono criticare le politiche ostili di altri Paesi, ma devono evitare di usare termini che insultano. Questo non è corretto”.
Nel frattempo la condannata a morte, alla quale è stata sospesa la pena, ha già comunque ricevuto 99 frustate. Il processo, a seguito delle forti proteste internazionali, subirà, fortunatamente,una revisione, ma non è comunqe scontato che quest’ultima porti ad una revisione anche della sentenza. Sakineh, 43 anni, mamma di due bambini, avrebbe dovuto essere lapidata, uccisa a “sassate” in pubblico quindi, per aver avuto un presunto ruolo nella morte del marito.
Angelo Sanna