Si stima che circa il 25 % degli italiani soffra di alitosi, comunemente nota come “alito cattivo”. E’ un disturbo frequente a tutte le età, caratterizzato da un odore sgradevole dell’aria emessa durante la respirazione. Nel caso in cui l’alito pesante sia dovuto all’assunzione di una dose eccessiva d’aglio, il latte potrebbe costituire un valido rimedio per scacciare il cattivo odore, laddove falliscono dentifricio e spazzolino.

A sostenerlo è un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienza e Tecnologia Alimentare dell’Università dell’Ohio, coordinati dal dott. Hansanugrum. La loro tesi è che il consumo di alimenti come il latte, riduce in maniera significativa gli effetti maleodoranti di una pietanza condita con l’aglio, soprattutto se la bevanda, calda o fredda, viene consumata poco prima o durante il pasto.
Gli scienziati americani hanno pubblicato i risultati della ricerca sul Journal of Food Science, dimostrando come il latte riesca a ridurre la concentrazione di composti volatili responsabili dell’odore dell’aglio. “I risultati suggeriscono che bere bevande o cibi con molta acqua e/o contenuto di grassi come il latte può contribuire a ridurre l’odore maleodorante dell’alito dopo il consumo di aglio e mascherare il sapore dell’aglio durante il mangiare”.
Ne bastano circa 200 millilitri, meglio se intero perché neutralizzerebbe alcune sostanze volatili idrofobe contenute nell’aglio come il disolfuro dialile e il solfuro di allile metile.
Dal punto di vista sociale quella dell’ “alitosi” è una problematica in grado di provocare un forte imbarazzo in chi ne è colpito, arrivando a mettere a rischio le relazioni interpersonali per la paura di indurre a disagio il proprio interlocutore; esiste anche un disturbo in cui il paziente lamenta una forte alitosi, nonostante l’infondatezza del pensiero (alitofobia).
Adriana Ruggeri